Nel tentativo di svelare l’identità dei Maestri del Malaffare e comprendere le loro origini, il loro sviluppo e i luoghi in cui si nascondono, dobbiamo innanzitutto riconoscere che questi individui si infiltrano in ogni categoria sociale, professione e istituzione. Indossano diversi
abiti e sfoggiano varie sfumature di comportamento, ma sono sempre segnati dalla polvere della corruzione. L’identificazione di tali individui può rivelarsi un compito arduo, poiché spesso chi è a conoscenza dei loro illeciti, comprese le vittime stesse, preferisce rimanere in silenzio piuttosto che coinvolgere la giustizia per fermare atti che minano le fondamenta della società e danneggiano il bene comune.
Le ragioni dietro questa reticenza sono molteplici: la paura di ritorsioni, l’ansia e la subordinazione all’autorità o ai detentori del potere, oppure la paura di essere considerati complici dei reati di cui si è a conoscenza. In altre parole, le segnalazioni di presunti reati vengono spesso evitate, permettendo ai colpevoli di sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni e facilitando la diffusione del crimine.
Inoltre, esiste un’altra categoria di individui che potremmo definire “fiancheggiatori sociali”. Questi individui, pur essendo generalmente considerati onesti e perbene, non riescono a prendere le distanze da un’autorità precedentemente condannata per una serie di abusi. Invece di dissociarsi, talvolta glorificano ipocritamente questo comportamento. Questi “fiancheggiatori sociali”, deboli di morale ed etica, mancano del coraggio di distanziarsi da un comportamento dannoso, indirettamente promuovendo immagini e comportamenti che avranno inevitabilmente ripercussioni nella società in cui vivono e con cui interagiscono.
In questo contesto, è essenziale adottare un principio morale che dovrebbe guidarci: abbiate il coraggio di denunciare, di prendere le distanze dai colpevoli e dal malaffare, e non abbiate paura di non sostenere chi è stato riconosciuto colpevole dalla legge per fatti gravi . È importante concedere la possibilità di riabilitazione e reintegrazione nella società, ma solo a coloro che dimostrano sincero pentimento per le proprie azioni e che non cercano di glorificare atti illegali di cui sono stati riconosciuti colpevoli dalla giustizia. Questo non è moralismo, ma piuttosto l’importanza di promuovere la trasparenza a vantaggio del bene comune, rispettando le leggi e le norme.
Per coloro che sono a conoscenza di fatti, direttamente o indirettamente, non dovrebbero mai sentirsi bloccati dalla paura, dall’ansia o dalla subordinazione nell’utilizzare il mezzo della denuncia per contribuire a mantenere una società basata sull’onestà e sul rispetto per gli altri. Ciascuno di noi deve fare la propria parte, evitando di alimentare il pensiero mafioso o il comportamento dei “fiancheggiatori sociali”.
È difficile tracciare un identikit della persona coinvolta in attività illecite o criminali, poiché coinvolge numerosi fattori, e non si può generalizzare troppo. Tuttavia, è possibile fornire alcune caratteristiche che emergono spesso in individui coinvolti nel malaffare anche se queste caratteristiche variano da individuo a individuo. La persona coinvolta nel malaffare mostra spesso una mancanza di empatia reale verso la vittima, concentrandosi sui propri interessi personali. Inoltre, chi è in cerca di potere e guadagno personale solitamente non si pone scrupoli morali o etici. Sono maestri nella manipolazione degli altri per ottenere ciò che vogliono, spesso attraverso coercizione o inganno, e sono disposti a prendere rischi elevati per conseguire i loro obiettivi, a volte sfidando le leggi e le norme, mettendo in pericolo se stessi e gli altri. Chi è coinvolto nel malaffare potrebbe mostrare un alto grado di narcisismo, ossia una visione “grandiosa” di sé stesso e una mancanza di considerazione per gli altri, anche se fanno finta di essere generosi. Spesso, l’ambiente sociale o economico in cui crescono o operano offre opportunità per comportamenti illegali o per sfruttare il sistema. Queste persone possono essere facilitate nei loro comportamenti illegali dalla cultura del silenzio, che protegge e favorisce le attività illegali, rendendo difficile l’identificazione dei colpevoli. Le persone dedite o coinvolte nel malaffare sviluppano spesso una vasta rete di contatti con altre persone coinvolte in attività simili, creando un ambiente di sostegno reciproco. La necessità economica può spingere alcune persone verso il crimine, specialmente quando le opportunità legittime sono limitate. È importante notare che non tutte le persone coinvolte in attività illegali presentano queste caratteristiche, e molte persone con queste caratteristiche possono scegliere percorsi di vita legali e morali. L’analisi del comportamento criminale è un campo complesso, e il contesto individuale gioca un ruolo significativo nel determinare il comportamento di una persona. Inoltre, ci sono numerosi approcci per prevenire affrontare il malaffare e la violenza, ad ogni livello, che includono la prevenzione, la rieducazione, l’applicazione delle leggi e il rispetto della trasparenza a ogni livello.(Fg)
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