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Savuto: cresce il gioco d’azzardo, crescono le patologie ad esso collegate.

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“Fate qualcosa” è il grido d’allarme che lanciano i familiari dei soggetti dipendenti dal gioco d’azzardo. Lo Stato – dicono – promuove insistentemente il gioco, fonte di elevati introiti, ma fa poco o nulla per contrastarne la diffusione. I Comuni si dotino di regolamenti per tutelare la salute pubblica, il risparmio familiare, la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, la sicurezza e il decoro urbano. Limitare le forme di gioco d’azzardo in alcune fasce orarie è possibile.
E’ sufficiente osservare il movimento delle persone nelle sale che ospitano le macchinette slot per capire l’ampiezza del fenomeno. Non c’è bisogno di leggere le statistiche per comprendere che il gioco d’azzardo, a differenza di chi lo pratica, gode di ottima salute A differenza di altri “comparti” presenti nel Savuto, ma non solo (il fenomeno è nazionale), non conosce crisi: nell’ultimo quinquennio ha registrato un incremento che si aggira intorno al 90 per cento. Un dato che, se fosse rilevato in un qualsiasi “settore” produttivo, potrebbe provocare gioia e soddisfazione. Ma nello specifico “settore”, per le conseguenze che provoca sulla salute, sulle relazioni interpersonali e sul bilancio familiare è motivo di seria preoccupazione sociale. Un dato, insomma, su cui bisogna riflettere per innalzare barriere socio-culturali atte a prevenire situazioni patologiche che sfociano in vera e propria dipendenza, al pari di qualsiasi altra sostanza. A tutt’oggi si rileva una carenza di normative, tant’è che le proposte di imporre limiti al gioco d’azzardo e alla allocazione di macchinette slot sono diverse e complesse. Per molti, una stretta alla normativa potrebbe perfino spingere i giocatori compulsivi a individuare luoghi diversi da quelli pubblici, incrementando il circuito gestito nello specifico dalla criminalità organizzata. Il fenomeno è nazionale e come tale deve essere affrontato in termini ampi, anche se le amministrazioni comunali possono intervenire con propri provvedimenti e regolamenti in grado di alleviare i danni derivanti dal grave fenomeno a cui sono interessati giovani e meno giovani, senza distinzione di genere.
Le insidie si nascondono oramai dappertutto e il gioco d’azzardo si irradia all’interno del territorio attraverso la diffusione del numero di macchinette e attraverso forme di pubblicità legate all’azzardo online che attraggono non solo il soggetto affetto da patologia GAP ma anche una miriade di giovani in cerca di “relax”, sedotti anche da offerte e bonus iniziali, all’uopo confezionati dai gestori degli specifici siti.
Non di rado, infatti, si individuano online spazi virtuali gestiti da società internazionali che rispettano tutte le autorizzazioni richieste dalla AAMS e addirittura anche quella del protocollo di sicurezza internazionale per le transazioni economiche. Se tra i giocatori da sala gioco o da angolo slot dei locali pubblici (bar, tabacchini, ect.) la patologia sembra in costante crescita, non di meno il fenomeno potrebbe altrettanto crescere tra i soggetti che praticano il gioco on line, anche se la media si attesterebbe solo al 3% di soggetti che possono sviluppare una patologia.
Il gioco d’azzardo compulsivo, se non si corre ai ripari, è destinato a crescere dappertutto e secondo le tendenze in atto nel circuito rischiano di entrare proprio i soggetti compresi tra i 40 e 50 anni che a causa della situazione economica precaria, instabile e della crescente espulsione dal mondo dal mercato del lavoro, si cerca nella vincita un’opportunità per alleviare i disagi derivanti dalla stessa crisi economica.
Il gioco d’azzardo è una vera e propria patologia psicologia che ha condotto tante persone a rovinarsi, a bruciare tutte le risorse economiche familiari nonché le stesse relazioni familiari. Dal vizio del gioco di azzardo si può uscire, ma sono necessari aiuto esterno da parte di specialisti e conoscenza del problema. Il ministero della Salute considera la ludopatia, vale a dire il gioco d’azzardo compulsivo e patologico, come una vera e propria malattia. Questo significa che rientra nei livelli essenziali di assistenza e di conseguenza nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione dei interessati attraverso prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.
Ma lasciamo agli specialisti della materia individuare le cause che inducono il soggetto ad utilizzare le macchinette, videopoker.. ect e le cure specifiche per allontanare il soggetto dalla malattia dovuta alla dipendenza. Dal punto di vista sociale è necessario individuare nuove tecniche di prevenzione, urgono attività di sensibilizzazione, specie nell’ambito delle famiglie, della scuola, nel mondo reale affinchè si formi una coscienza individuale e collettiva in grado di contrastare le minacce provenienti dal gioco d’azzardo.
I Comuni non si pongano come semplici osservatori del fenomeno, ma siano protagonisti nel contrastarne la diffusione che nel Savuto, come nel resto d’Italia, ha raggiunto livelli di guardia. Dotarsi di regolamenti significa perseguire obiettivi che tutelino la salute pubblica, il risparmio familiare, la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, la sicurezza e il decoro urbano.