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Santo Stefano di Rogliano, vaccini in esubero. La Nicoletti non risponde all’interrogazione. La lista dei soggetti “privilegiati” segnalata al nostro giornale

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Se  la Nicoletti tace e non bisbiglia c’è chi invece, ascolta, parla, riflette,  registra e agisce denunciando all’opinione pubblica   accadimenti di dubbia trasparenza.  Di  fronte alle pesanti accuse che l’opposizione ha mosso  tramite  la  pubblica interrogazione  prodotta circa un mese addietro,  di fronte al mutismo finora registrato , c’è chi eleva   il proprio dissenso  segnalando alla nostra testata giornalistica l’elenco delle persone  che avrebbero beneficiato delle dosi di vaccino rimaste  giorno 24 marzo, a fine giornata presso il centro vaccinale di Rogliano.  Nella segnalazione pervenuta al nostro giornale vengono perfino  forniti  i diversi  orari in cui i  cittadini sarebbero stati raggiunti telefonicamente dalla Nicoletti  per  sottoporsi alla vaccinazione, pur non essendo prenotati nella piattaforma.    Da quanto si apprende, la comunicazione telefonica   ha colto di sorpresa gli stessi  cittadini  che non  aspettavano la chiamata dalla Sindaca.  Peraltro  il Comune di Santo Stefano  non risulta tra quelli  che aderiscono al centro vaccinale di Rogliano, dove è avvenuta la somministrazione bensì  a quello di Paterno Calabro, allocato nella  frazione  di Vallegiannò.   Il gruppo d’opposizione di Santo Stefano di Rogliano  non ha riscontrato a tutt’oggi nessuna risposta scritta  all’interrogazione urgente rivolta    sulle presunte irregolarità   consumate nella  somministrazioni delle dosi residue e  sui criteri adottati per individuare  le persone. Nella stessa interrogazione l’opposizione chiede   di conoscere  chi avrebbe investito la stessa Sindaca a raggiungere telefonicamente le  stesse persone . Le dosi di vaccino anticovid,   risultate in esubero nella   giornata del 24 marzo scorso, sarebbero state, quindi,   gestite senza criterio e  con metodi  poco  trasparenti che hanno sollevato aspre critiche da parte dei soggetti  appartenenti alla “categoria”  di elevata  fragilità ( persone  estremamente vulnerabili). Dietro il bisogno di qualcuno si sarebbero nascosti privilegi,   irregolarità  messe per iscritto   nel quesito  formulato,  rivolto  alla Sindaca  la quale , a sua volta di fronte alle accuse rivolte,  continua a tacere,  alimentando rabbia e proteste tra i  convinti sostenitori dei diritti civili e della trasparenza.

                                                         Chi tace acconsente recita un vecchio proverbio.  

L’opposizione contesta  energicamente  il silenzio che contraddistingue l’amministrazione comunale del luogo e della Sindaca Lucia Nicoletti ,  su una materia così delicata e complessa.  I fatti  denunciati  attraverso l’interrogazione,  presentata circa un mese addietro dai consiglieri comunali, Ida Paola  Cerenzia, Simona Mancuso  e Francesco Garofalo,  se   fossero stati ritenuti inattendibili avrebbero ottenuto  subito e senza alcun tentennamento  una clamorosa smentita da parte dei rappresentanti istituzionali locali. Ciò non è avvenuto  e  forse non potrà   verificarsi  per il semplice fatto  che gli accadimenti  potrebbero essere  facilmente  verificabili . Un comportamento politico-amministrativo assurdo,   inaudito che  continua a sollevare vive proteste all’interno della comunità che reclama equità, giustizia e trasparenza nella gestione della campagna vaccinale, già  considerata  difficile e complessa a causa della cronica  carenza  dei servizi  strutturali del comprensorio.