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Santo Stefano di Rogliano, interdetto al traffico pedonale l’antico percorso che conduce al Santuario di Santa Liberata. La diretta streaming (link : https://www.facebook.com/1813864386/videos/10215062298430235/) e le riflessioni effetuate in loco dal capo gruppo di “Comune in Comune” Ida Paola Cerenzia

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“Negligenza,  assenza di manutenzione  e  abbattimento indiscriminato delle piante secolari che giacevano ai margini dell’antico percorso che dalla Piazza  centrale del paese  porta al Santuario di Santa Liberata hanno contribuito al dissesto geologico di questa zona, favorendo   esondazioni , frane e smottamenti vari. Se oggi la cava di Santa Liberta si presenta all’occhio dell’osservatore  in questo stato pietoso che suscita emozioni negative, si deve all’incuria e alla violenza perpetrata nei confronti  delle secolari  piante ( querce e Castagno)    fatte tagliare tempo addietro dal Comune, dall’ente cioè  chiamato a difendere il suo patrimonio arboreo come bene immateriale della comunità”.

La diretta  streaming organizzata  lungo la  cava di Santa Liberata, interdetta al traffico pedonale, ha messo in rilievo la drammaticità in cui versa questo bene pubblico che si annovera nella storia “religiosa” del paese tanto cara ai  fedeli di santa liberata e tanto trascurata dalle amministrazioni comunali che si sono succedute in questi ultimi anni.

Ida Paola Cerenzia capo gruppo consiliare di ” Comune in Comune”

La capogruppo di “ Comune in Comune”, Ida  Paola Cerenzia,  attraverso la diretta streaming realizzata in loco,  manifesta tutta la sua amarezza di fronte allo stato  di degrado e di totale abbandono in cui versa il  bene pubblico”. Si sofferma  sull’assenza  di programmazione e di una visione di sviluppo sostenibile, sul ruolo che  l’amministrazione comunale dovrebbe assolvere  nei confronti dell’intera cittadinanza  e del  principio di imparzialità . Ciò che si vede è  soprattutto  l’assenza di programmazione che andrebbe costruita con il coinvolgimento della comunità; è  l’assenza di ascolto dei bisogni del territorio e delle proposte avanzate dall’opposizione. è la dimostrazione che non esiste la volontà di  migliorare  e migliorarsi. Purtroppo questa volontà non  dimora in questa amministrazione  le cui scelte improvvisate   determinano questi scempi che mortificano  l’ambiente, la storia, l’arte e le tradizioni della nostra comunità”.

La  diretta streaming ha messo in risalto i danni che il dissesto geologico ha provocato  lungo  l’antico percorso: le due corsie  figurano invase da detriti, da  terreno distaccato dai pendii interessati e favorito dal taglio delle secolari piante di querce e castagno . E’ noto che nei  pendii boscati,  le radici degli alberi consolidano il terreno,  assorbono l’acqua in eccesso, evitano pericolose inondazioni e svolgono funzioni  salutari per l’intero ecosistema.

Quanto ha pesato l’azione dell’amministrazione comunale sugli eventi franosi verificatisi? Chi paga i danni subiti  dal territorio e chi sosterrà le spese per ripristinare il luogo in questione, ritenuto “sacro” per  la memoria “storica e religiosa? A pagare saranno sempre e comunque i cittadini che non hanno alcuna responsabilità su quanto avvenuto e documentato dalle telecamere.

Intanto , a causa delle frane la sindaca è stata costretta ad emettere un’ordinanza con la quale  vieta il traffico pedonale nella  “ cava” e sia  l’ imbocco  che l’uscita del percorso risultano  sbarrate  da  una rete metallica, salvo un viadotto che consente, comunque, il libero accesso  alle persone.

“Un albero  è  un essere vivente, parte fondamentale e “attiva” del nostro ambiente  e della  cultura.  Difendere gli alberi  significa difendere il nostro  benessere” . E’ il saggio commento   espresso da due giovani del luogo, Alessandro e Carmen, mentre le immagini scorrono lentamente lungo l’antico sentiero, depauperato, stremato, avvilito  per responsabilità  dell’istituzione locale che nei fatti dimostra di non volere bene al territorio, alla sua gente, all’arte  e alla  storia del paese.

Le dirette fb proposte dal gruppo consiliare sull’abbattimento selvaggio di filari di Cedrus Atlantica, di alberi  sani,  ben radicati al suolo, ornamentali e fonte di benessere,   sul dissesto geologico del territorio, sugli sprechi di risorse pubbliche e sul modo di  governare le istituzioni locali stanno suscitando interesse principalmente nei giovani che desiderano vivere e relazionarsi  con un sistema sano e pulito  che passa attraverso la costruzione di una moderna ed evoluta  coscienza ambientale.

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