“Negligenza, assenza di manutenzione e abbattimento indiscriminato delle piante secolari che giacevano ai margini dell’antico percorso che dalla Piazza centrale del paese porta al Santuario di Santa Liberata hanno contribuito al dissesto geologico di questa zona, favorendo esondazioni , frane e smottamenti vari. Se oggi la cava di Santa Liberta si presenta all’occhio dell’osservatore in questo stato pietoso che suscita emozioni negative, si deve all’incuria e alla violenza perpetrata nei confronti delle secolari piante ( querce e Castagno) fatte tagliare tempo addietro dal Comune, dall’ente cioè chiamato a difendere il suo patrimonio arboreo come bene immateriale della comunità”.
La diretta streaming organizzata lungo la cava di Santa Liberata, interdetta al traffico pedonale, ha messo in rilievo la drammaticità in cui versa questo bene pubblico che si annovera nella storia “religiosa” del paese tanto cara ai fedeli di santa liberata e tanto trascurata dalle amministrazioni comunali che si sono succedute in questi ultimi anni.
La capogruppo di “ Comune in Comune”, Ida Paola Cerenzia, attraverso la diretta streaming realizzata in loco, manifesta tutta la sua amarezza di fronte allo stato di degrado e di totale abbandono in cui versa il bene pubblico”. Si sofferma sull’assenza di programmazione e di una visione di sviluppo sostenibile, sul ruolo che l’amministrazione comunale dovrebbe assolvere nei confronti dell’intera cittadinanza e del principio di imparzialità . Ciò che si vede è soprattutto l’assenza di programmazione che andrebbe costruita con il coinvolgimento della comunità; è l’assenza di ascolto dei bisogni del territorio e delle proposte avanzate dall’opposizione. è la dimostrazione che non esiste la volontà di migliorare e migliorarsi. Purtroppo questa volontà non dimora in questa amministrazione le cui scelte improvvisate determinano questi scempi che mortificano l’ambiente, la storia, l’arte e le tradizioni della nostra comunità”.
La diretta streaming ha messo in risalto i danni che il dissesto geologico ha provocato lungo l’antico percorso: le due corsie figurano invase da detriti, da terreno distaccato dai pendii interessati e favorito dal taglio delle secolari piante di querce e castagno . E’ noto che nei pendii boscati, le radici degli alberi consolidano il terreno, assorbono l’acqua in eccesso, evitano pericolose inondazioni e svolgono funzioni salutari per l’intero ecosistema.
Quanto ha pesato l’azione dell’amministrazione comunale sugli eventi franosi verificatisi? Chi paga i danni subiti dal territorio e chi sosterrà le spese per ripristinare il luogo in questione, ritenuto “sacro” per la memoria “storica e religiosa? A pagare saranno sempre e comunque i cittadini che non hanno alcuna responsabilità su quanto avvenuto e documentato dalle telecamere.
Intanto , a causa delle frane la sindaca è stata costretta ad emettere un’ordinanza con la quale vieta il traffico pedonale nella “ cava” e sia l’ imbocco che l’uscita del percorso risultano sbarrate da una rete metallica, salvo un viadotto che consente, comunque, il libero accesso alle persone.
“Un albero è un essere vivente, parte fondamentale e “attiva” del nostro ambiente e della cultura. Difendere gli alberi significa difendere il nostro benessere” . E’ il saggio commento espresso da due giovani del luogo, Alessandro e Carmen, mentre le immagini scorrono lentamente lungo l’antico sentiero, depauperato, stremato, avvilito per responsabilità dell’istituzione locale che nei fatti dimostra di non volere bene al territorio, alla sua gente, all’arte e alla storia del paese.
Le dirette fb proposte dal gruppo consiliare sull’abbattimento selvaggio di filari di Cedrus Atlantica, di alberi sani, ben radicati al suolo, ornamentali e fonte di benessere, sul dissesto geologico del territorio, sugli sprechi di risorse pubbliche e sul modo di governare le istituzioni locali stanno suscitando interesse principalmente nei giovani che desiderano vivere e relazionarsi con un sistema sano e pulito che passa attraverso la costruzione di una moderna ed evoluta coscienza ambientale.
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