S. Stefano di Rogliano – La collina del Tirone su cui sorge il rinomato Santuario di Santa Liberata, come consuetudine, assume in questo periodo, la forma di un maestoso albero, rinnovando il messaggio coniato dall’allora amministrazione comunale, promotrice dell’iniziativa, di “pace, speranza e solidarietà”. Un messaggio che è rimasto sempre vivo e palpitante anche nelle successive edizioni, riproposte dagli amministratori che si sono succeduti nel tempo alla guida del Comune. L’idea di realizzare l’ artistica opera risale agli anni novanta e fu dell’amministrazione comunale , guidata dall’allora Sindaco Franco Garofalo che affidò al geometra Francesco Nicoletti, il compito di tradurre l’idea in progetto. L ‘opera venne “finanziata” , su proposta del vice Sindaco Salvatore Consolo, esclusivamente con contributi volontari offerti direttamente dagli amministratori locali dell’epoca, non avendo il Comune la possibilità di attingere fondi dal bilancio ( le norme ristrettive sul dissesto finanziario non consentivano di utilizzare risorse comunali). L’entusiasmo di illuminare la collina di Santa Liberata a forma di un albero, coinvolse l’intera comunità che la sera dell’accensione si ritrovò unita a festeggiare insieme l’inizio delle festività natalizie e condividere il messaggio di “Pace, speranza e solidarietà” espresso nell’opera artistica che si perpetua nel tempo. La suggestiva opera, concretizzata negli anni novanta, con il sostegno di numerosi volontari, offre all’osservatore una riproduzione singolare per l’intero comprensorio e per le comunità presenti a Sud dalla città bruzia. Corpi luminosi, graziosamente disseminati lungo il pendio riposto alle spalle del centro storico, allietano la vista e la fantasia del cittadino che si prepara a gustare il fascino racchiuso nelle migliori tradizioni natalizie. E tra le migliori tradizioni contemplate nel magico Natale si annovera ormai a pieno titolo il maestoso Albero che dal giorno dell’Immacolata, festa particolarmente sentita tra i credenti, svetta sul paese e il cui bagliore cesserà il 6 gennaio 2023. L’accensione delle luci che danno forma e colori all’albero, riproposto dall’amministrazione attuale, rappresentata dalla Sindaca Lucia Nicoletti, è stata preceduta dai tradizionali mercatini natalizi, ospitatati in Piazza Santa Maria, allestiti e curati dalle ” Mamme creative”.
L’albero di Natale é entrato a pieno titolo nel novero delle migliori tradizioni natalizie, si perpetua e si arricchisce sempre più di toni e gradazioni che allietano la vista e lo spirito delle comunità locali. L’albero è adagiata sul Monte Tirone dove la tradizione popolare vuole sia stata rinvenuta una reliquia della santa (osso del braccio sinistro).
A seguito del ritrovamento, il posto diventa luogo sacro, nel quale viene edificata una cappella di campagna. Successivamente nel 1904, essendo la chiesetta diventata inagibile al culto a causa di cedimenti strutturali, viene costruito l’attuale santuario.
La Chiesa, orientata ad est-ovest secondo i canoni religiosi che vogliono la zona absidale generalmente disposta ad oriente, ha una sua monumentale facciata, interamente rivestita in pietra, calcaremitica, ed è delimitata alle estremità da due campanili a pianta quadrata, connotati in prossimità delle campane, da quattro aperture a bifora”. “Questo luogo mistico, immerso nel verde dei castagni e circondato su due lati da filari di acacie, cui si giunge tramite una stradina che dal paese si inerpica lungo il monte, infonde al pellegrino un senso di pace e serenità. Dal piazzale antistante la Chiesa si può ammirare un ampio panorama, che consente allo sguardo di spaziare dalla valle del fiume Savuto a quella del fiume Crati. I festeggiamenti religiosi in onore della Santa si celebrano la terza domenica di settembre. La notte che precede la festa, la statua è vegliata in Chiesa da una moltitudine di fedeli provenienti da tutti il circondario, nel rispetto di una tradizione che si perde nel tempo.Da Santo Stefano di Rogliano (CS) “ Il percorso dell’identità” , agosto 2000 stampato presso Tipografia Litograf- curato dal Comitato coordinatore: Francesco Garofalo, Renzo Perri, Achille Mazzei fu Raffaele, Achille Mazzei fu Rodolfo, Liberata Le Pera, Lucia Nicoletti .