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S. Stefano di Rogliano, anticorruzione e servizi pubblici tengono banco in consiglio comunale . Dura l’opposizione sul governo locale ( clicca qui per leggere)

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“ Con la presente mozione d’ordine il gruppo consiliare “Comune in Comune”intende responsabilizzare l’intero consiglio comunale sul modo in cui è stato organizzato il servizio scolastico locale, il trasporto alunni,  lo stato in cui versano gli interventi per il recupero del plesso scolastico di Santa Maria e  quali  suggerimenti fornisce l’assemblea per migliorare le condizioni socio-ambientali del mondo della scuola e della conoscenza”.

Così ha esordito la capo gruppo consiliare di “Comune in Comune”, Ida Paola Cerenzia  che si è fatta carico di sottoporre all’assemblea consiliare la Mozione d’ordine sul tema della scuola,  argomento  trascurato   nell’ordine del giorno ufficiale e   al quale  diligentemente  ha  inteso   rimediare la coordinatrice del gruppo,  ricorrendo allo strumento della mozione e  superando in tal modo   l’ordine di discussione dei punti dell’ordine del giorno.

La  presente mozione ha sottolineato –  Ida Paola Cerenzia–   impegnerà  la Sindaca e l’assessore al ramo di relazionare periodicamente in Consiglio comunale sull’andamento delle attività della scuola, istituzione ritenuta un bene primario e insostituibile per la formazione dell’individuo.

Il Consiglio comunale è passato, quindi, a discutere gli argomenti ufficiali collocati all’ordine del giorno, approvando il nuovo regolamento della  Tari. Rinviato, invece, su proposta della maggioranza,  il punto riguardante il Piano Finanziario, non ancora definito dall’amministrazione comunale.

Approvate  con i soli voti della maggioranza, le tariffe Tari 2020.  La minoranza consiliare ha votato No  dopo che si è vista  respingere la proposta di  “non far pagare  le tasse locali ai giovani che intendessero avviare attività economiche nel centro storico,  rimasto  spoglio di qualsiasi attività produttive  e di servizio”.

Ampio spazio, infine, è stato riservato al dibattito sul provvedimento emanato dall’Anticorruzione Nazionale con  il quale vengono contestate una serie di  anomalie  sulle procedure di  affidamento del servizio pubblico ad una Società esterna. L’opposizione ha contestato duramente l’esecutivo comunale per non aver adempiuto ancora alle indicazioni dell’Anticorruzione Nazionale che continua a  tergiversare  sulle risposte da fornire all’organo terzo,  espresso come noto,  negativamente sulle procedure adottate dal Comune relative all’affidamento del servizio pubblico.

L’opposizione consiliare ha stigmatizzato la scelta della giunta di aver richiesto , ad un legale esterno,  un parere sul provvedimento definitivo che non si presta ad interpretazioni, ma che  va  attuato  in quanto definito dopo aver  valutato, in itinere del procedimento, le motivazione dell’amministrazione che confermerebbero quanto contestato dalla stessa Anticorruzione.

Il gruppo consiliare ha fortemente contestato  la richiesta di rivolgersi ad un legale esterno per ottenere un parere, sottoponendo il bilancio comunale  a sostenere  spese inutili e inconcludenti.

Le contestazioni si sono ampliate sul piano della incompetenza della giunta ad attuare scelte che spettavano invece,- ha sostenuto la consigliera di minoranza di “Comune in Comune”  Simona Mancuso    per statuto e regolamento, al civico consesso. La struttura adibita ad asilo nido, è stata realizzata  con fondi europei e con risorse derivanti da un mutuo che l’amministrazione comunale ha contratto a suo tempo e spalmato nelle voci di bilancio con rate ventennali.

Il valore del servizio affidato con le procedure contestate dall’Anticorruzione  non corrisponderebbe, assolutamente  a parere dell’opposizione,  a quello  stimato per  definire il  canone di locazione, individuato  dall’amministrazione comunale nel semplice  contratto di locazione, omettendo  di rispettare le procedure legate all’affidamento del servizio pubblico.  Nella stima non sarebbe stato tenuto in  considerazione il fatto  che l’edificio sia stato   adeguatamente  arredato e  dotato di pannelli fotovoltaici e di accreditamento da parte della regione Calabria,  che hanno richiesto ingenti  impegni di risorse pubbliche per ospitare e avviare   il servizio pubblico sul territorio.

La proposta  del gruppo consiliare” Comune in Comune” di adempiere subito  alle contestazioni mosse dall’anticorruzione nazionale, provvedendo alla revoca immediata del contratto di fitto del plesso stipulato pochi mesi fa con la società  locataria,  è stata respinta dalla maggioranza consiliare, sollevando aspre critiche da parte della minoranza consiliare.

Bocciata inoltre la proposta,  avanzata  sempre dal gruppo consiliare “Comune in Comune” di gestire direttamente il servizio dell’asilo Nido da parte del Comune,  utilizzando le professionalità e le competenze che esistono sul territorio per come  dimostrato dai fatti vissuti.

Il consiglio, infine, è passato a trattare le criticità collegate alla depurazione delle acque reflue e trattamento degli scarichi  e rifiuti, argomento  inserito tra i diversi  punti proposti all’ordine del giorno su richiesta specifica dell’opposizione consiliare.