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Ridare slancio all’economia calabrese. Un Nuovo cammino è possibile di Francesco Capocasale

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Riceviamo e pubblichiamo
Francesco Capocasale

Si sono svolte, proprio in questi giorni, a Cosenza e a Camigliatello due iniziative  importanti: la prima, denominata “Calabria- Terra dei padri”, si è tenuta nella splendida Sala degli specchi della Provincia di Cosenza, nell’ambito di un progetto,  promosso dalla Regione e gestito da Fincalabra, che  mira alla realizzazione di un intervento di marketing territoriale, orientato all‘internalizzazione  del nostro sistema produttivo e all‘incremento del “turismo delle radici” o del “turismo di ritorno”.

L’atra iniziativa si è svolta in Sila, promossa dalla CIA, e presentata come Conferenza di EuroMontana- innovazione e nuove tecnologie per la montagna del futuro, per “politiche pubbliche più attive ed efficaci per migliorare la qualità della vita.

Entrambe le iniziative sono state estremamente significative ed apprezzabili.

E’, infatti, innegabile, come è stato scritto, che “il turismo lo fanno i luoghi” e, pertanto, le iniziative promosse  possono  essere effettivamente un potenziale fattore di sviluppo del nostro territorio grazie al coinvolgimento, oltre che delle Amministrazioni Locali , anche dei soggetti imprenditoriali privati e degli attori locali  e degli “stakeholder” dello sviluppo.

È stato sottolineato come sia necessario puntare “all’identificazione di una consapevolezza regionale” per promuovere il turismo e il comparto agro alimentare calabrese facendolo diventare un reale e costante elemento di sviluppo

L’intero territoriale regionale calabrese, dalla Sila al Pollino, all’Aspromonte, alle Serre, e naturalmente i  mari Ionio e Tirreno, insieme a tutti gli altri riferimenti  di indubbio valore a livello naturalistico/paesaggistico e storico, devono essere valorizzati all’interno di una nuova strategia che, partendo dai Fondi Europei e dal PNRR, possa  promuovere una Calabria rinnovata attraverso nuovi strumenti  come l’aggregazione e la cooperazione, le reti di impresa, per meglio cogliere e usufruire di piu’ positive agevolazioni sul piano del credito e degli incentivi.

Le due iniziative si inquadrano in nuovo approccio che fa leva su una programmazione seria ed organica capace di ridare slancio alla nostra economia regionale caratterizzata, purtroppo, ancora oggi, dalle ben note carenze storiche aggravatesi durante gli anni, ma   anche  da  recenti precarietà e da nuove situazioni di difficoltà economiche e sociali.

L’obiettivo da perseguire è che il progetto promosso da Fincalabra possa innescare, a sua volta, nuovi processi alimentati da “una filiera di iniziative organiche” in grado di invertire il trend a volte negativo, attraverso una strategia fondata sul rapporto ambiente-paesaggio-storia-specificità territoriali e reali ipotesi di sviluppo ecosostenibile.

In questa direzione, la Governance con la conseguente gestione dei Fondi europei e del PNRR in particolare, dovrà tenere conto di questa nuova  prospettiva orientata allo sviluppo complessivo del territorio calabrese per avviare, sia pure in prospettiva, ma già da oggi come dato di partenza, la crescita e la ripresa socio-economica della Calabria intera e non di singole realtà, coniugando e sperimentando concretamente le dimensioni dell’innovazione e della ricerca unitamente all’impegno e al coraggio necessari sia  a livello dell’imprenditoria privata che a livello pubblico con il ruolo  responsabile e propositivo delle Istituzioni.

Tanto per “prefiguarare” e poi concretizzare una nuova qualità dello sviluppo  prestando attenzione oltre che alle aree più deboli anche alle particolari vocazioni territoriali , orientando e finalizzando in questa direzione, risorse  e provvedimenti adeguati e coerenti.

In definitiva, queste iniziative oltre ad essere apprezzate vanno sostenute e valorizzate ulteriormente per “ri-cominciare” un percorso che, superando ritardi, limiti e carenze (che conosciamo ma che non devono essere sempre un alibi per non fare), ponga le condizioni per un sviluppo programmato e chiaro soprattutto nelle finalità anche mediante il coinvolgimento pieno e propositivo  delle diverse componenti sociali ed economiche della nostra regione

Questo sembra l’approccio più costruttivo per affrontare i prossimi anni – dopo l’emergenza covid e la non tranquilla situazione internazionale che non poche preoccupazioni genera sul piano della qualità della vita in termini socio-economici in primis con la grave emergenza connessa all’energia;mai – come oggi- a questo specifico riguardo- e per inciso-  torna  d’attualità la visione strategica del Presidente Enrico Mattei – che sul finire degli anni 50 – immaginava la nostra “autonomia”per rendere il nostro paese autosufficiente per quanto concerne le fonti di energia.

Occorre, veramente – come autorevolmente è stato sostenuto – una nuova prospettiva che assicuri un “buona economia e un buon governo pubblico e privato”, per superare le emergenze e, per quanto ci riguarda come calabresi, potenziare le condizioni dell’ampliamento della nostra base produttiva ed occupazionale.

La nostra regione, che pure non ha conosciuto e sperimentato pienamente le stagioni dell’Old Economy e della New Economy, può, forse, attraverso queste nuove modalità , sperimentare una nuova economia basata non soltanto sulla pur necessaria competitività ma anche sulla solidarietà e inclusione, andando oltre il mero assistenzialismo.

In questo senso anche il “turismo di ritorno” per ricostruire “i percorsi della memoria” può svolgere una funzione importante anche come apporto di  know –how – transfer of competences per processi di crescita stabile e di lungo periodo da promuovere  nella nostra regione.

Un nuovo cammino è possibile, occorre impegno , determinazione e coraggio  a “restare in Calabria , lavorando con tenacia ed emozianarsi” per la nostra storia ultra millenaria che deve essere vissuta come stimolo per migliorare il presente. (Francesco Capocasale )