“A essere inquinata non è soltanto la nostra Terra, ma anche la nostra coscienza“. Parole di Svjatlana Aleksievič, giornalista e scrittrice bielorussa insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 2015 che ci invitano a un’interrogazione sulla nostra coscienza. Soltanto il 5 aprile di due anni fa, in pieno lockdown a causa della Pandemia da Coronavirus, l’ONU promuoveva la Prima Giornata Internazionale delle Coscienze. , quindi, addietro la prima Giornata Internazionale delle Coscienze: quali insegnamenti abbiamo tratto? A distanza di 730 giorni la risposta da dare non è certo delle più semplici. Il conflitto in atto in Ucraina, il dramma che la popolazione di questo Paese sta vivendo a causa dell’invasione delle truppe Russe, impone a ciascuno di una profonda riflessione sul valore della pace, della libertà e della democrazia; impone a tutti di prendere coscienza della lunga serie di errori che sono stati commessi in questi anni in cui l’individualismo e la competizione tra tutti (persone, comunità, imprese e Paesi) sono stati posti davanti a ogni altro valore, smarrendo la strada della costruzione di una coscienza collettiva dove allocare il rispetto del proprio se e dell’altro, da osservare non come “diavolo” ma come essere portatore di culture e valori diversi. Questo è l’epoca in cui dobbiamo il dovere di scegliere e agire con coscienza iniziando a far tesoro delle lezioni che ci vengono dal conflitto e dalla pandemia per riscoprire la nostra umanità, per individuare soluzioni ai problemi pregressi che non abbiamo ancora risolto, per vincere l’inerzia, per inclinare gli egoismi viscerali, gli interessi che ancora ci impediscono di fornire risposte ai problemi causati in questi ultimi decenni, per risanare i guasti provocati dalle tragedie umane e naturali, per evitare di non trovarci impreparati davanti alle prossime crisi (ambientali, sociali, economiche, culturali).
Questo è il tempo in cui dobbiamo dilatare le nostre coscienze sino a toccare i confini del pianeta, e con una nuova coscienza planetaria guarire questo nostro pianeta, da lungo tempo martoriato da aggressioni di ogni tipo. La Giornata Internazionale delle Coscienze ha lo scopo di sensibilizzare e creare condizioni di stabilità, benessere e relazioni pacifiche basate sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione.
Le sollecitazioni a costruire la Cultura della Pace con Amore e Coscienza in conformità con la cultura delle loro comunità locali, nazionali e regionali, anche attraverso un’istruzione di qualità e attività di sensibilizzazione del pubblico sono rivolte a tutte e tutti. A queste sollecitazioni, infatti, non si può rimanere inerte: ciascuno, dotato di coscienza civile, non può sottrarsi a scendere in campo per agire a favore della pace, della solidarietà, del benessere comune, in difesa dei sacri e inviolabili diritti umani. ( La redazione)