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Ricorre oggi, 13 febbraio, la Giornata mondiale della radio. L’apparecchio elettronico resiste, non è crollato con l’avvento della televisione e non si è spento con la diffusione di Internet

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Si  festeggia oggi la Giornata mondiale della radio.

La ricorrenza internazionale è stata proclamata nel 2011 dall’Unesco e si richiama al 13 febbraio 1946 quando è stata trasmessa la prima trasmissione radiofonica dell’Onu. Solo nel 2012 però le Nazioni Unite istituiranno il World radio day. Una giornata che ha molto di italiano: è stato infatti Guglielmo Marconi a brevettare la radio il 5 marzo 1896.  Secondo l’ONU la radio è la piattaforma per antonomasia dove si dialoga democraticamente ed è il mezzo di comunicazione più diffuso al mondo. Nonostante  invecchi anno dopo anno – il primo servizio radiofonico risale al 23 febbraio 1920 e la prima radiocronaca sportiva all’11 aprile 1921 -, la radio  rimane, giovane,  dinamica e veloce, resiste e non è crollato con l’avvento della televisione e non si è spento nemmeno con l’avvento  Un mezzo di comunicazione veloce che non è morto con la diffusione di Internet. All’inizio si presentavano come  delle cassette in legno, spesso dall’estetica raffinata, con alcune manopole di comando esterne, valvole montate all’esterno, antenna esterna a telaio e altoparlante a tromba come quello dei grammofoni.  Con il trascorrere del tempo iniziarono a essere prodotti apparecchi di fattura più industriale e radioricevitori più piccoli da tenere in cucina o sui comodini.  L ‘invenzione del transistor nel 1947 nei Bell Laboratories (USA) guidati da W. Shockley  segnano  la fine delle radio a valvole. Nel 1954 la società americana Regency produsse e commercializzò la prima radio completamente a transistor.