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Ricordando il Professor Giuseppe Salfi: Il Salone della Scuola Primaria di Santo Stefano di Rogliano Omaggia una Vita Dedicata alla Cultura e all’Educazione

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Il salone della scuola primaria dell’edificio scolastico del Comune di Santo Stefano di Rogliano sarà dedicato alla memoria del Professor Emerito Giuseppe Salfi, già dirigente scolastico e precedentemente sindaco del suddetto borgo. Eminente docente, preside dell’Istituto Superiore di Cosenza e sindaco del Comune di Santo Stefano negli anni ’50, il Prof. Giuseppe Salfi è deceduto a Lucca a gennaio di due anni fa, amichevolmente conosciuto come Peppino.

Insigne dirigente scolastico, noto per la sua profonda conoscenza e la sua rettitudine morale, ha iniziato la sua carriera di insegnante in una scuola elementare nell’entroterra del suo paese natale, situata a diversi chilometri dal centro abitato. Ogni mattina percorreva a piedi la tortuosa mulattiera che dalla centrale Piazza Santa Maria del paese lo portava alla contrada Mauritanella, dove impartiva insegnamenti di vita e saggezza in un umile locale adibito a pluriclasse, spoglio di arredi e sussidi, ma riscaldato dal calore di un caminetto e dalla passione per il riscatto sociale dei meno abbienti.

 Utilizzando le sue virtù umane e professionali e alimentato dal fervore giovanile, ha impiegato le sue migliori energie per elevare le condizioni di conoscenza delle giovani generazioni provenienti dalla cultura contadina, dove la penna e il calamaio erano strumenti sconosciuti alla stragrande maggioranza delle famiglie contadine.

 Negli anni ’50, la scuola elementare della contrada Mauritanella accoglieva un folto gruppo di giovani alunni, appartenenti alle numerose famiglie allargate che all’epoca risiedevano nelle contrade vicine, oggi completamente abbandonate di uomini e risorse.

 Appassionato di politica, ha partecipato alle competizioni elettorali comunali del suo paese. Eletto consigliere, è stato successivamente nominato Sindaco del Comune, subentrando all’avvocato Achille Mazzei, anch’egli residente nel rione Piazza, situato nelle vicinanze della Chiesa Madre, persona altrettanto distinta, scomparsa anch’egli qualche anno addietro.

Il Professor Peppino Salfi conservava con l’avvocato Achille Mazzei un vincolo di fraterna amicizia: passeggiavano insieme lungo le strade del paese ogni volta che tornavano dalla vicina Cosenza, dove entrambi risiedevano. Non avevano mai tranciato le radici con il loro paese natio, di cui andavano entrambi fieri, custodendone la memoria storica.

 La parentesi come amministratore comunale fu breve, durò circa un anno (1956-1957). Al suo posto venne eletto Oreste Mazzei, anch’egli proveniente dalle file del socialismo democratico. Peppino Salfi si dedicò quindi a tempo pieno all’insegnamento, coltivando la passione per lo studio fino a raggiungere la posizione di Preside di un rinomato Istituto Superiore della città Bruzia, formando giovani generazioni di insegnanti con i suoi insegnamenti e la sua guida.

 Si trasferì a Cosenza per motivi familiari e professionali, mantenendo sempre salde le proprie radici nel paese di origine, in particolare nel suo antico vicolo denominato in passato “Timpune”, dove conservava e curava la sua abitazione nel centro storico del paese.

 Vive ancora il ricordo della profonda stima e solidarietà che vigeva tra le famiglie che popolavano “u vicinanzu” del vicolo, anticamente denominato “Timpune”, considerate vere e proprie agenzie educative, costruttrici di alti valori umani e sociali. Sovente richiamava alla memoria i valori custoditi nelle famiglie tradizionali ma anche il desiderio di cambiare una società che presentava delle iniquità. “Volevamo cambiare la società – soleva ripetere – e invece la società ha cambiato Noi.”

 La riflessione del Professor Giuseppe Salfi, espressa nella citata frase, continua a risuonare come un monito eterno. Queste parole invitano tutti a una profonda introspezione sulla natura dinamica della società e sui mutamenti che essa può apportare alle persone. Nella loro semplicità, racchiudono la consapevolezza che il percorso della vita spesso ci porta in direzioni impreviste, plasmando le nostre prospettive e insegnandoci preziose lezioni. La saggezza di Peppino Salfi ci incoraggia a abbracciare il cambiamento con resilienza, imparando e adattandoci alle sfide che la vita ci presenta, affinché possiamo contribuire positivamente al nostro mondo. L’intitolazione del salone dell’edificio scolastico, realizzato dal suo successore Sindaco, Oreste Mazzei, e più volte ristrutturato negli anni, è un’altra testimonianza di come le opere buone, gli insegnamenti valoriali impartiti e i comportamenti assunti in coerenza ai valori, rimangano e si perpetuino nel tempo, mentre l’effimero sarà destinato ad affievolire.

Nella seconda immagine che accompagna questo articolo, ritrovata nell’archivio della famiglia dell’autore dell’articolista, possiamo ammirare il prof. Giuseppe Salfi, in tutta la sua eleganza e carisma. Lo scatto risale al 1953, la freccia indica con precisione la presenza del prof. Salfi mentre alla sua sinistra compare la famiglia del partigiano Eugenio Garofalo. Dopo qualche anno il prof. Salfi andrà a ricoprire la carica di primo cittadino del Comune di Santo Stefano di Rogliano e contemporaneamente insegna nelle scuole elementari del territorio, situate alle falde della Sila. Francesco Garofalo