Home Attualità Ricordando Don Ciccio Cozza: L’Eredità del Parroco Decardoniano di Dipignano.

Ricordando Don Ciccio Cozza: L’Eredità del Parroco Decardoniano di Dipignano.

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Martedì 3 agosto, 2023, per solennizzare il 59.mo anniversario della morte di don Ciccio Cozza, si terrà una manifestazione in suo onore. Alle ore 11, presso il cimitero di Dipignano, si terrà una preghiera di suffragio per la sua anima nel loculo in cui riposano i suoi resti mortali. Dopo questo momento di preghiera, sempre a Dipignano alle ore 11:45, si terrà una conferenza stampa nel salone della Scuola materna “San Giuseppe” in piazza dei Martiri. Il rettore dell’Universitas Vivariensis, Demetrio Guzzardi, insieme a Francesco Capocasale, illustrerà le varie iniziative che si svolgeranno nel corso del 2024 per ricordare don Ciccio Cozza, il parroco decardoniano – 19 Luglio 1964: Sessant’Anni dalla Morte –  Continua così  l’opera di valorizzazione delle figure decardoniane a Dipignano all’interno delle quali si annovera a pieno titolo don Ciccio Cozza, il prete che formò una moltitudine di giovani all’impegno sociale. Il Centro studi calabrese “Cattolici, Socialità, Politica”, emanazione dell’Universitas Vivariensis, continua senza sosta nell’opera di valorizzazione delle figure valoriali che hanno collaborato con don Carlo De Cardona. In sintonia con l’Associazione Mediterraneo Europeo di Dipignano, il comitato sta predisponendo una serie di iniziative per ricordare, a 60 anni dalla scomparsa avvenuta il 19 luglio 1964, il parroco decardoniano don Ciccio Cozza, nato a Marano Marchesato il 2 aprile 1882, ordinato sacerdote da mons. Camillo Sorgente il 27 febbraio 1904 e destinato l’anno successivo alla parrocchia di Dipignano, dove rimase fino alla morte. La sua missione sacerdotale fu significativa, seguendo l’insegnamento di don Carlo De Cardona, promosse la Cassa rurale a Dipignano; fu l’animatore della Lega del lavoro e, sino all’avvento del fascismo, uno degli esponenti di punta del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo, fondato nel 1919 con l’appello “Ai liberi e forti”. Sotto il regime fascista, dovette affrontare non poche difficoltà con i seguaci locali di Mussolini e, a seguito del Concordato del 1929, dovette svolgere la semplice missione di parroco, dimostrando autentica carità verso i più poveri e servizio per tutta la comunità dipignanese. Alla caduta del fascismo, don Ciccio Cozza fu un esponente di rilievo nella Democrazia Cristiana cosentina, e i suoi scritti apparvero sul settimanale “Democrazia Cristiana”, il giornale fondato e diretto da don Luigi Nicoletti.