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” Profezie”, racconti e sospetti sulla gestione dei beni dell’anziana novantottenne santostefanese. La minoranza consiliare: ” Il Comune, in quanto erede testamentario, avrebbe dovuto già richiedere gli estratti conto intestati all’anziana donna”

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Santo Stefano di Rogliano – Il racconto che l’immobile venisse attribuito alla Parrocchia Promartire di Santo Stefano di Rogliano, che ha un proprio codice fiscale e autonomia gestionale, è risultato vero e attendibile alla luce dei fatti. Qualcuno, non preoccupandosi di essere “sentito” da alcuni cittadini che assistevano ad una  cerimonia  pubblica,  aveva incautamente  espresso questo presunto desiderio sussurrandolo all’orecchio di una personalità, ignaro di essere ascoltato da un cittadino  che partecipava all’evento, svolto in un luogo pubblico, alla presenza di autorità religiose, civili e militari.  Superato  il perimetro entro cui si svolgeva la cerimonia,   la “notizia”  iniziò  a diffondersi all’interno della comunità, sollevando interrogativi e dubbi sulla gestione dei beni dell’anziana e fragile  novantottenne, deceduta lo scorso mese di agosto a Santo Stefano di Rogliano. Le voci  che si sono susseguite, alla luce dei fatti, sono risultate  attendibili e veritiere. 

In base al testamento dell’anziana signora reso noto in consiglio comunale il 16 dicembre, i beni immobili sono stati attribuiti all’Ente Parrocchia, come già menzionato. Il Comune, invece,  ha ereditato   i  beni mobili ( denaro, oro, gioielli, pellicce, quadri….)  

.Il Gruppo consiliare di minoranza ha espresso preoccupazione per le voci che continuano a  circolare  riguardo la gestione dei beni mobili ereditati dall’anziana signora. Queste voci sollevano sospetti sulla gestione dei conti correnti e dei depositi intestati alla donna prima che fosse nominato l’amministratore di sostegno. Per chiarire ogni dubbio e sospetto, il Gruppo consiliare di minoranza ha lamentato che il Comune, pur essendo l’erede testamentario, non abbia ancora richiesto alla banca estratti conto e documentazione relativi agli ultimi anni per verificare i movimenti e le destinazioni delle somme prelevate.

La minoranza consiliare, sostiene che faccia parte dei diritti del Comune ottenere copia degli estratti conto su conto corrente intestato alla defunta signora e di accedere ai dati personali relativi ai rapporti intrattenuti dal suo dante causa con l’istituto di credito. Per la minoranza è necessario ed urgente provvedere in merito, atteso che l’anziana donna non era da molto tempo, in condizione di svolgere gli atti della vita quotidiana, non era autonoma e quindi bisognosa di continue cure e assistenza. Condizioni che avevano consigliato l’anziana donna di trasferirsi, nell’anno 2021, dalla Capitale ( dove ha sempre vissuto ) nel Comune di Santo Stefano di Rogliano, in una casa di sua proprietà, assistita quotidianamente da più badanti .

L’anziana donna, vedova, senza prole, pensionata (aveva lavorato presso la Casa dello studente dell’Università La Sapienza) ha sempre  abitato da sola in un immobile di sua proprietà situato a Via Cristoforo Colombo a Roma. Questo immobile è stato venduto dall’anziana donna, mantenendo il diritto di abitazione (nuda proprietà), generando un incasso equivalente ad oltre trecentomila euro, somma che sarebbe transitata dal suo  conto  custodito in un noto istituto di credito di Roma.  Questo conto sarebbe stato  trasferito successivamente in un noto  Istituto di Credito situato a Corso Mazzini a Cosenza. Il trasferimento del conto sarebbe avvenuto nello stesso periodo in cui l’anziana donna  ha trasferito la propria  residenza da Roma al Comune di Santo Stefano di Rogliano,  vale a dire  nel 2021.  A distanza di qualche mese dall’acquisizione della nuova residenza a Santo Stefano di Rogliano,  l’ anziana donna,  dinanzi ad un notaio dichiarava di voler revocare ogni sua precedente disposizione testamentaria, istituendo come eredi il Comune di Santo Stefano di Rogliano e l’Ente Parrocchia Santo Stefano Protomartire, con sede in Santo Stefano di Rogliano, avente un proprio codice fiscale. In base al testamento, portato a conoscenza dalla Sindaca in Consiglio comunale, all’Ente Parrocchia è stato attribuito il diritto della piena proprietà dell’immobile ad uso abitativo, sito in Via Vittorio Emanuela, situato nel centro del paese, insieme ad  una porzione di orto irriguo situato nelle vicinanze. Al Comune di Santo Stefano di Rogliano, invece, è stata attribuita la restante parte del patrimonio, compreso tutti i beni mobili. E qui interviene la minoranza consiliare la quale di fronte alle inquietanti  voci che si rincorrono in paese ha sollecitato, ancora una volta, la Sindaca del luogo, a  sottoporre in consiglio comunale i documenti relativi ai beni mobili ereditati dal Comune. Il Comune, come erede testamentario- sostengono i consiglieri di minoranza –  ha il diritto di ottenere le  copie degli estratti conto e della relativa documentazione  al fine di verificare i movimenti delle somme e poter  ricostruire i fatti che si sono verificati prima della nomina dell’Amministratore di sostegno, che è avvenuta un mese prima della morte della signora e in concomitanza del suo ricovero in una residenza sanitaria assistita.

La minoranza consiliare sostiene che sia importante fare piena luce sulla vicenda e verificare la veridicità di queste voci, dal momento che l’immobile appartenente alla defunta signora e i suoi beni mobili rappresentano un patrimonio importante per l’intera  comunità. È quindi necessario che il Comune, in qualità di erede testamentario, non perda altro prezioso  tempo e provveda subito ad acquisire  la documentazione necessaria per verificare la corretta gestione di questi beni e accertare che vengano utilizzati nel rispetto  della volontà della defunta.

Il gruppo consiliare ” Comune in Comune” ha stigmatizzato la scelta della Sindaca e della  maggioranza consiliare di  proseguire  i lavori consiliari a porte chiuse per   discutere l’interrogazione prodotta dalla minoranza, scaturita peraltro, dalle  risposte ottenute dalla Sindaca, dalle informazioni fornite e  dai documenti discussi nel precedente consiglio comunale inerente lo stesso argomento oggetto dell’interrogazione, svoltosi, invece, aperto al pubblico e non  a porte chiuse. Così facendo- hanno sostenuto i tre consiglieri comunali- non si fa altro che alimentare i dubbi, le perplessità ed i sospetti che ruotano intorno alla gestione dei beni nel periodo antecedente la nomina dell’amministratore di Sostegno. E’ necessario, inoltre, fare piena luce sui sospetti che ruotano intorno all’isolamento vissuto dall’anziana donna con il mondo esterno.