Home Attualità Piano Lago, il consigliere Vincenzo Arnone: «La politica deve difendere la...

Piano Lago, il consigliere Vincenzo Arnone: «La politica deve difendere la comunità, non subirne le decisioni dall’alto»

83

Mangone – Dall’inizio di settembre, nell’area di Piano Lago si è acceso il dibattito sulla possibile chiusura di alcuni passaggi a livello e sulla realizzazione di una variante stradale per decongestionare il traffico. A sollevare l’attenzione è stata la nascita del comitato spontaneo “NO Chiusura Strade Passaggi a Livello di Piano Lago”, che avrebbe già raccolto oltre cento firme tra cittadini preoccupati per gli effetti delle nuove misure sui terreni, sulle abitazioni e sulle attività produttive della zona. A intervenire sulla vicenda è Vincenzo Arnone, consigliere comunale di Mangone e componente del gruppo Piano Lago al centro del Savuto.


«La situazione ha aspetti surreali – dichiara il consigliere comunale vincenzo Arnone – perché per anni abbiamo sentito parlare solo del rischio di chiusura dei passaggi a livello, mentre negli ultimi mesi si è iniziato a discutere anche di una variante, con l’ipotesi di un sottopasso nei pressi di via Parisi. Ma ancora oggi non è chiaro se riguarderà solo le auto o anche i mezzi pesanti diretti nella zona industriale». Il consigliere racconta che la nascita del comitato sarebbe legata alla scoperta, da parte di alcuni cittadini, di vincoli di esproprio per pubblica utilità. «Approfondendo la questione – spiega – abbiamo chiesto documenti all’ufficio tecnico e appreso che si sono svolte due Conferenze dei Servizi, nel 2021 e nel 2024, sulla modernizzazione della tratta ferroviaria Cosenza-Catanzaro. Il Comune di Mangone non vi ha preso parte. Successivamente sono emerse interlocuzioni con Ferrovie della Calabria, nelle quali il Comune non si opponeva alla chiusura di tre dei quattro passaggi a livello, a condizione che restasse aperto quello della provinciale per Cellara, con la realizzazione di una bretella stradale di collegamento». Arnone sottolinea che la sua analisi non ha valore tecnico, ma vuole dare voce alle preoccupazioni dei cittadini.
«Non si tratta di respingere l’idea di modernità e di maggiore sicurezza – aggiunge – ma di garantire trasparenza, partecipazione e difesa del territorio. Fa riflettere che altri Comuni interessati dalla stessa problematica abbiano da tempo organizzato incontri pubblici e consigli comunali aperti, con la presenza dei tecnici delle Ferrovie. Noi, invece, rischiavamo di scoprire i cantieri già avviati senza alcuna informazione, se non fosse nato il comitato».

Un passaggio che preoccupa particolarmente il consigliere è quello in prossimità della Parrocchia di San Pio.
«È un luogo centrale per la comunità – osserva – non solo per le celebrazioni religiose ma anche per le attività dei bambini e dei ragazzi. Basta assistere a un evento come le Prime Comunioni per rendersi conto di quanto l’area si intasi. È necessario riflettere su queste ricadute pratiche». Per Arnone la questione deve tornare al centro del confronto istituzionale.
«Serve discutere in consiglio comunale e con i comuni vicini, come Figline e Cellara, con cui condividiamo il Piano Strutturale Associato. Occorre inoltre chiarire se l’investimento di diversi milioni di euro sia proporzionato all’effettiva utilità pubblica e se le soluzioni previste non spostino semplicemente i rischi di sicurezza da un punto all’altro del territorio». Infine, il consigliere invita la maggioranza a considerare la partecipazione del comitato come un’occasione e non come un ostacolo.
«La politica – conclude – deve agire come un buon padre di famiglia: confrontarsi e dialogare prima di prendere decisioni che cambiano la vita di una comunità. Non si può pensare di trasformare la stanza di un figlio in ripostiglio senza avvertirlo: lo stesso vale per scelte che toccano il futuro del nostro territorio».