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Oggi venerdì 12 agosto 2022 ricorre la Giornata Internazionale della gioventù. L’importanza della ricorrenza nella società calabrese di Francesco Garofalo

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Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, la ricorrenza intende sottolineare  l’importanza che assume  la partecipazione dei giovani  per lo  sviluppo della società.  Pone  l’attenzione  sulle   potenzialità dei giovani  come attori  e costruttori dei cambiamenti della moderna società.   D’altro canto   siamo tutti consapevoli   che il futuro del nostro pianeta e nelle mani delle nuove generazioni che si dovranno confrontare con le sfide che la modernizzazione pone sul piano dei valori, dei mutamenti produttivi e dello stare insieme.  Il  tema di quest’anno è “Solidarietà intergenerazionale: creare un mondo per tutte le età” con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sugli ostacoli dell’ageismo come discriminazionepregiudizio o marginalizzazione di una persona in relazione all’età, che subiscono soprattutto giovani e anziani causando effetti dannosi sulla società.    La giornata internazionale  racchiude, quindi,  un significato di grande interesse per le nuove generazioni che  dimorano  nella nostra terra di Calabria, sempre più bisognosa di giovani  che a pieno diritto dovranno essere coinvolti nei processi   decisionali ,  nel processo dello  sviluppo delle politiche in settori prioritari come l’istruzione, l’occupazione, salute, ambiente e sviluppo,   canali  di comunicazione  e, soprattutto,  nei processi culturali da incrementare per contrastare la  diffusione dei fenomeni  delinquenziali  e corruttivi che si nascondono e proliferano all’interno della pubblica amministrazione, e laddove esistono organi decisionali che vanno ad incidere sulla vivibilità ambientale e territoriale.   In Calabria i giovani avranno un compito ancora più arduo da svolgere,  più ampio da sviluppare e che riguarda la Questione Morale. Se non si riesce ad attenuare e sconfiggere la corruzione imperante , se ai posti decisionali permarrà una classe  dirigenziale incapace, sostenuta da una ceto politico privo di autorevolezza, anch’esso in parte dedito alle clientele, a curare interessi di singoli a scapito dell’interesse collettivo e  succube della stessa classe  dirigenziali,  dedita spesso  al malaffare, la Calabria sarà destinata a vivere il dramma e le conseguenze  della corruzione. Possiamo decantare, elogiare ed esaltare le bellezze artistiche  fornite dalla natura alla Calabria, ma fin quando esiste il seme della gramigna,   qualsiasi  coltivazione  finisce  per essere infestata dalla cattiva malerba. Estirpare la gramigna dalla pubblica amministrazione  è il prerequisito indispensabile per preparare il terreno ad ospitare il seme della  trasparenza, della legalità che rappresentano i prerequisiti necessari e indispensabili per costruire una sana  crescita, per  raccogliere buoni prodotti e rispettare le bellezze della nostra terra, deturpata dagli effetti devastanti del fenomeno della corruzione e  delle mafie, presenti laddove   si può lucrare, praticare ruberie  e  sottrarre linfa allo sviluppo. 

   La nostra terra di Calabria  è stata  narrata   dalla letteratura  e continua ad essere presentata, a giusta ragione,  più  per gli aspetti negativi che positivi.  La storia e la cronaca hanno, a  buon diritto, documentato e  messo in rilievo i   drammi vissuti dalla sua gente,  messa in ginocchio dai terremoti,   dal fenomeno delle  emigrazioni che ha lacerato interi nuclei familiari, dalle   alluvioni, dai   dissesti  del territorio, dagli incendi e  soprattutto  dalle conseguenze traumatiche che le  persone oneste e libere da condizionamenti, soffrono per  la imperante   e  dilagante  corruzione esistente all’interno e all’esterno  della pubblica amministrazione  e all’interno delle istituzioni.  Non passa giorno che la  stampa  non  apra le sue quotidiane edizioni su fatti di cronaca, di intralci alla crescita e allo sviluppo generale. Ostacoli che sovente la burocrazia pone,  sovrappone  e inventa per  incentivare il malaffare imperante   che intimorisce,   scoraggia e strozza qualsiasi buona intenzione, qualsiasi idea innovativa, qualsiasi progetto di crescita e sviluppo locale. Scappate giovani dalla  Calabria, non è questa  la terra che può  accogliere la vostra creatività, le vostre competenze,  i vostri valori. Sovente queste amarezze ritornano nei discorsi e nei dibattiti anche di natura culturale ad evidenziare lo stato di impotenza che si avverte nel combattere giornalmente con poteri consolidati  il cui fine è solo ed esclusivamente quello di lucrare, di tirare il sangue al popolo degli onesti e della brava gente, dedita al lavoro, allo studio , alla ricerca e al benessere individuale e collettivo.

Andate via dalla Calabria, il coro si eleva sempre di più, diventa sempre più robusto e sentito: una forma di rassegnazione, di impotenza sta coinvolgendo le coscienze dei pochi giovani ancora rimasti in questa terra, bella, baciata dal signore ma bistrattata e violentata  da una classe politica  debole e sovente  composta da incapaci, privi di autorevolezza  e senso civico.

Il pessimismo dilaga, la rassegnazione prende il sopravvento, le prospettive  di sviluppo si affievoliscono,  In questo quadro in cui il pessimismo sembra prendere il sopravvento, incoraggia il fatto che esiste  una Calabria, quella  seria, onesta, laboriosa che resiste e non intende  deporre le armi del riscatto e del trionfo della giustizia.  C’è un’altra Calabria che da tempo agisce in altri luoghi sparsi per il mondo dove ha trovato accoglienza e riconoscimenti professionali.  C’è un’altra calabria che affianca e  sostiene l’opera della magistratura e uomini come Gratteri Noi siamo con questa Calabria e con questi calabresi

La Calabria  politica, la Calabria dei dirigenti e funzionari, sembra essere  stata disegnata per  bloccare la crescita, per promuovere la corruzione, per espellere dal proprio seno le migliori intelligente creative e professionali. La Calabria ha perso anche il primato delle nascite ,  le famiglie si sono impoverite numericamente, economicamente e , oggi, anche moralmente,   incrementando le ataviche sofferenze presenti all’interno del tessuto sociale.

E’ evidente che in questo quadro vulnerabile e precario in cui l’economia è soffocata da pressioni e condizionamenti di diversa natura, dove la libertà di impresa  diventa un fatto eroico,  incitare i giovani a rimanere in Calabria, a investire le proprie intelligenze in questa terra baciata dal Padreterno ma violentata dal demonio,  non è un suggerimento facile da fornire. Mai i cambiamenti, le trasformazioni sono state sempre determinate dalle intelligenti vive, creative e coraggiose. A questi giovani affidiamo le nostre speranze per salvare questo lembo di  stivale, incitarli a continuare a crederci nonostante tutto. Un caro saluto Franco Garofalo