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Oggi, giovedì 17 ottobre, Giornata mondiale di lotta contro la povertà: la sfida continua

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Tema del 2024: Porre fine ai maltrattamenti sociali e istituzionali, verso società giuste e inclusive.

La povertà ha molteplici dimensioni, alcune visibili e altre nascoste, ma tutte interconnesse. Il tema di quest’anno pone l’accento sui maltrattamenti sociali e istituzionali subiti dalle persone in povertà, evidenziando l’importanza di agire insieme per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 (SDG 16): promuovere società giuste, pacifiche e inclusive. La povertà è stata definita come: “una condizione umana caratterizzata da prolungata o cronica privazione delle risorse, delle capacità, delle alternative, della sicurezza e della necessaria possibilità di godere di adeguati livelli di stile di vita e di altri diritti civili, culturali, economici politici e sociali.” (United Nations Committee on Social, Economic and Cultural Rights, 2001).

La “Giornata mondiale di lotta contro la povertà”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 47/196 del 22 dicembre 1992, assume oggi un significato ancora più rilevante, vista la crisi globale che sta aggravando la povertà e il disagio sociale. Vivere in “povertà assoluta” significa non avere i mezzi per garantire una vita dignitosa. La soglia di povertà assoluta si riferisce al valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per una famiglia, calcolato in base all’età dei membri, all’area geografica e alla tipologia del comune di residenza.

Negli ultimi anni, il numero di persone assistite dalla rete Caritas è cresciuto in modo significativo. Sempre più individui si rivolgono all’organizzazione per cercare aiuto nelle difficoltà quotidiane. Dal 2019, quando i beneficiari erano circa 191.000, il numero è salito a quasi 256.000 nel 2022. Questo incremento riflette in parte gli sforzi per l’accoglienza dei profughi ucraini, ma è importante evidenziare anche l’impatto dell’inflazione, che ha aggravato la situazione di molte famiglie, specialmente quelle più fragili. L’aumento dei prezzi dei beni essenziali ha colpito duramente i meno abbienti, con un incremento del 18% per le fasce più deboli, rispetto al 10% delle classi più ricche.

Nel 2022, circa 114.000 persone si sono rivolte per la prima volta ai servizi di assistenza. Una realtà che richiede interventi strutturali per essere affrontata adeguatamente