Si celebra oggi, venerdì 20 maggio 2022, la quinta Giornata mondiale delle api, il World Bee Day, un evento istituito dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle api e degli insetti impollinatori. Definitile sentinelle dell’ambiente, questi piccoli insetti svolgono una funzione importantissima per il mantenimento per il mantenimento della biodiversità. Le api sono fortemente a rischio per via dei cambiamenti climatici, per l’enorme impatto dell’uomo sull’ambiente, Il diffuso utilizzo di pesticidi nell’ambito del settore agricolo, l’aumento dell’inquinamento, hanno determinato una riduzione enorme nel numero di questi insetti nel pianeta. L’allarme, quindi, è elevatissimo. Il fatto che che anche l’ONU abbia individuato una giornata da dedicare alla salvaguardia e tutela di questi insetti è un segnale di come la preoccupazione sia elevata. A questa emergenza si cerca di rispondere con azioni concrete e programmi in grado di proteggere le api . che sono, per eccellenza, insetti impollinatori. Grazie alla loro azione e al ruolo che svolgono consentono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti. Le api, trasportando il polline da un fiore all’altro, garantiscono la presenza di specie vegetali diverse fra loro, un elemento importantissimo per la salute del nostro pianeta terra. Grazie alle api possiamo disporre di buona parte della frutta e verdura che quotidianamente consumiamo a tavolo e fuori dai pasti. La produzione del miele è certamente importante per le sue caratteristiche nutrizionali ad azione antibatterica, antinfiammatoria e per altre virtù riconosciute dalla scienza, ma il il motivo essenziale per cui è importante salvaguardarle sta nel fatto che essere svolgono un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità. Il messaggio che si vuole inviare attraverso questa ricorrenza è tutelare le api per tutelare soprattutto la biodiversità e le azioni azioni possono e devono essere avviate dal singolo individuo e dalle istituzioni. Ciascuno è chiamato a fornire il proprio contributo per ridurre l’uso di pesticidi e promuovere la rinaturalizzazione degli spazi, contro l’avanzata dell’inquinamento. Sono tutte azioni significative per fare in modo che questi insetti non scompaiano. Si stima, infatti, che più di centomila varietà di piante scomparirebbero se le api non le visitassero. Lo scriveva nel 1901 il premio Nobel per la letteratura Maurice Maeterlinck in La vita delle api. Dal suo libro emerge il fascino che l’autore avvertiva per quello che lui stesso definisce «lo spirito dell’alveare», inteso come un «potere mascherato e sovranamente saggio». Le api sono infatti insetti instancabili, totalmente votati al benessere dell’alveare. In loro onore nel 2017 è nata, quindi, questa festa (World Bee Day) tesa sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo degli impollinatori negli equilibri dell’ecosistema.
Perché è stata scelta la data del 20 maggio?
La Giornata mondiale si celebra in onore di Anton Jansa (20 maggio 1734– 13 settembre 1773), pittore e apicoltore sloveno considerato il padre dell’apicoltura moderna. Fu proprio lui ad intuire che i fuchi (i maschi delle api) hanno il compito di fertilizzare l’ape regina a mezz’aria e non solo quello di portare l’acqua all’alveare. La sensibilità della Slovenia sul tema è alta a tal punto che sul suo territorio già dal 2011 è vietato l’uso di pesticidi che possano recare danno alle api. La vita del pianeta terra- ricordiamo- dipende in gran parte da api che, spostandosi da un fiore all’altro, impollinano più di 170mila specie vegetali garantendo la biodiversità dell’ecosistema. Un serie di azioni negative che l’uomo ha riversato nell’ambiente, hanno contribuito a portare i tassi di estinzione delle api da 100 a 1.000 volte più alti del normale. Inoltre, dagli anni ‘90 a oggi, la popolazione di api è diminuita di circa il 35%. Stessa sorte per le farfalle. Per salvare le api è necessario, quindi, rivedere il nostro modo di agire in agricoltura, oltre a diminuire le emissioni del 65% entro il 2030.