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“Non chiamatemi più don” – Giulio Mignani lascia la Chiesa con parole che interrogano tutti

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Una scelta utentica e coraggiosa resa pubblica con una lettera e un videomessaggio. L’ex parroco di Bonassola, già sospeso a divinis, solleva interrogativi profondi sui dogmi e sull’inclusione nella Chiesa cattolica. In fondo all’articolo, il link al video.

“Non so cosa farò adesso. Non ho relazioni né prospettive di lavoro”.
Con queste parole, pronunciate con disarmante sincerità, Giulio Mignani – che non vuole più essere chiamato “don” – ha motivato la sua decisione di lasciare la Chiesa cattolica. Una scelta personale, autentica e profondamente meditata nel tempo, resa pubblica attraverso una lettera indirizzata al vescovo e un videomessaggio che ora circola online. Una decisione passata quasi sotto silenzio nel frastuono mediatico, che spesso privilegia l’effimero rispetto al contenuto. Eppure, le riflessioni di Mignani meritano attenzione, perché rappresentano la voce di chi, dall’interno della Chiesa, ha avuto il coraggio di porre domande scomode e urgenti. Ex parroco di Bonassola, in Liguria, Giulio Mignani era già stato sospeso a divinis per le sue posizioni considerate troppo aperte in materia di diritti civili e unioni omosessuali. Una voce fuori dal coro, che non ha mai smesso di interrogarsi su dogmi, sacramenti e sul linguaggio della fede, chiedendosi se non sia il momento di rinnovarlo radicalmente. L’intervista rilasciata a Il Secolo XIX – letta online da oltre un milione di persone – ha riportato al centro del dibattito una testimonianza forte, che va ben oltre il caso personale. Mignani ripercorre, con lucidità e amarezza, le ragioni della sua scelta, esprimendo delusione anche per il pontificato di papa Francesco, che molti ritenevano portatore di una ventata di rinnovamento. Nel suo racconto, Mignani tocca punti fondamentali: il concetto di peccato originale, il ruolo dei sacramenti, l’inclusione delle persone omosessuali. Temi che da tempo agitano il dibattito ecclesiale e che, secondo l’ex sacerdote, richiedono un profondo ripensamento se la Chiesa vuole davvero rispondere alle domande del nostro tempo.

La sua non è una dichiarazione polemica né un atto di rottura aggressiva: è il gesto di un uomo in ricerca, che ha deciso di restare fedele alla propria coscienza anche a costo di perdere tutto. Una testimonianza che interpella, scuote e invita a riflettere, dentro e fuori la comunità ecclesiale.

Guarda il video con il messaggio integrale di Giulio Mignani: [inserire link]