Lunedì 11 luglio. Le Nazioni Unite celebrano il World Population Day, la Giornata Mondiale della Popolazione.
Istituita dalle Nazioni Unite nel 1989, la ricorrenza ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni riguardanti la popolazione mondiale, compresi temi come la crescita demografica, la salute riproduttiva, l’uguaglianza di genere, la povertà e la sostenibilità ambientale.
Ha lo scopo di promuovere consapevolezza sui temi della popolazione e sull’importanza di adottare politiche adeguate per affrontare le sfide demografiche e sociali. La popolazione mondiale è in costante crescita e si stima che raggiungerà i 9,7 miliardi di persone entro il 2050. Questo aumento della popolazione può avere un impatto significativo su risorse come il cibo, l’acqua e l’energia, nonché sull’ambiente e sulla qualità della vita delle persone.
La Giornata Mondiale della Popolazione è rivolta a un pubblico globale, compresi governi, organizzazioni non governative, istituzioni accademiche, media e individui. Invita alla riflessione e all’azione su questioni come la pianificazione familiare, l’accesso ai servizi sanitari, l’istruzione sessuale, i diritti riproduttivi e la promozione dell’uguaglianza di genere.
Attraverso eventi, campagne di sensibilizzazione, conferenze e altre iniziative, la Giornata Mondiale della Popolazione cerca di informare e coinvolgere le persone in tutto il mondo per affrontare le sfide legate alla popolazione e promuovere politiche sostenibili che migliorino la vita delle persone e proteggano il pianeta.
L’ avanzamento dell’età della popolazione interessa soprattutto i Paesi più ricchi dove diminuisce, comunque, la popolazione attiva sul totale degli abitanti: in altre parole, gli esseri umani in età lavorativa saranno sempre meno; quelli che percepiranno una pensione sempre di più. L’impatto di natura finanziaria è evidente. Si presenta di conseguenza il tema dell’occupazione strettamente legata ai diritti sociali da garantire. Se la vita allunga è anche vero che si presenta la necessità di assistenza, determinando una crescita della spesa sanitaria per difendere la salute collettiva.
L’ONU ipotizza che, entro 2050, due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città. Si prevede, quindi, uno svuotamento delle aree rurali, che potrebbe incentivare i conflitti sociali. A questo si collega il diritto alla casa e ad altre esigenze e bisogni collettivi.