Home Attualità Libido, paure e infedeltà ai tempi del Coronavirus di Francesco...

Libido, paure e infedeltà ai tempi del Coronavirus di Francesco Garofalo sociologo

58

Libido, timori e tradimenti ai tempi del Coronavirus. I casi in cui il desiderio abbia preso il sopravvento sulla paura  sono numerosi. Cospicui sono  gli esempi di donne e uomini  che non hanno resistito alla forza dirompente degli impulsi attrattivi e con bizzarri stratagemmi  si sono lasciati andare, sfidando le regole e le paure del contagio pur di incontrare Lui o Lei in luoghi  stravaganti e inediti.

Non si contano le lettere confidenziali, le  testimonianze  che raccontano  frustrazioni percepite durante il lockdown   e dalle quali emergono  esperienze  diversificate,  positive per tanti che hanno riscoperto il piacere della complicità emotiva, dello  stare bene insieme  ma    negative per molti che non hanno retto alla asfissiante e continua  vicinanza fisica.

La presenza costante e assillante del proprio partner  ha fatto emergere frustrazioni e  angosce,   tali da richiedere l’aiuto a psicologi ed  esperti della materia.  La quarantena ha messo in risalto come la vicinanza abbia inciso negativamente sul desiderio mentre, di contro, ha rivelato come la distanza abbia incentivato  il desiderio, la libido e la fantasia  verso  le grandi, medie e micro passioni clandestine.

E allora ecco  scattare nella mente dei soggetti che non riescono a trattenere le passioni giocare sull’astuzia per poter incontrare la persona desiderata all’esterno o attraverso altri strumenti messi a disposizione delle nuove tecnologie. Passeggiata con il cane? Corsetta inventata ..? Buttare la spazzatura? Visite lampo sul posto di lavoro? Emergenze inventate e così via.  Questi espedienti  hanno avuto  la loro importanza per scambiare caldi sguardi, per  dialogare, ma non sono stati  sufficienti a soddisfare la relazione clandestina che di solito si basa sulla passione fisica e non platonica.

Allora  agli amanti veri, desiderosi di comunicare, darsi appuntamenti in tempi di Coronavirus, non è  rimasta che una scelta:  ricorrere ai  social. Non a caso    Once’, app leader nello ‘slow dating’ con oltre 1,2 milioni di utenti in Italia (720mila uomini, 480mila donne), registra un incremento delle attività quotidiane del 40% dall’emanazione del Dpcm ‘io resto a casa’, un 10% in più rispetto a quanto rilevato nella settimana del 24 febbraio dopo la chiusura di uffici, scuole locali, quando le connessioni erano già aumentate del 30%”.

Molte le  persone che  si sono lasciate andare in  corrispondenze sui social,  cercando riparo nelle  toilette a chattare, utilizzando whatsapp, sottoponendosi all’alto  rischio di essere beccate. Altri ancora, più scaltri,   hanno fatto ricorso a  telegram che ha la chat segreta con l’autodistruzione dei messaggi in default. Con questo  metodo, messo in atto in bagno,  si sono messi al riparo di eventuali  controlli da parte del coniuge.

La libido, il desiderio dell’altro/a ha raffinato le tecniche per sfuggire al controllo, ha  affilato l’ingegno per ridurre le distanze e le sofferenze  di cuore. Insomma il Lockdown  ha  rivelato  tutta la fragilità dell’essere umano. Ha   sottratto il piacere del contatto fisico, ma non ha interrotto,  anzi ha dominato  il flusso dei pensieri delle coppie definite “clandestine”.

L’amore “clandestino” è sempre esistito e continuerà ad esistere sempre:  non sarà la Pandemia a fermare  la sua dirompente carica energetica.

Il desiderio per l’amore esterno alle mura domestiche si è dimostrato più  potente laddove già esistevano rapporti difettosi, tensioni, inclinati ma tollerati. A fine Pandemia sarà probabile che gli amanti si ritrovino ancor più legati di prima, mentre molti  legami precari rischieranno di  saltare in nome della libertà  e del rispetto di se stessi. Sappiamo che oggi le relazioni extraconiugali sono molto diffuse rispetto a qualche anno addietro e che il  45 dei casi della rottura della relazione viene attribuita proprio all’infedeltà. Il tradimento sovente si consuma sul posto di lavoro e l’astinenza dall’ufficio, dalla fabbrica… ha accentuato ancor di più il trauma del distacco in tempo di Lockdown, incentivando il desiderio della vicinanza. La disconnessione  affettiva dal proprio partner ha rafforzato, in questo periodo,  la connessione con l’amante:  lo smatfhone  sempre a portata di mano, in bagno,  sotto la doccia, in  cucina, quando  si va fuori a buttare la spazzatura ed in ogni luogo ha tenuto vivo e pulsante  il legame.

La sofferenza avvertita per il forzato distacco, potrebbe originare nuovo  coraggio per  ottemperare a quell’intenso sentimento annunciato più volte  di abbandonare  il proprio  coniuge, così da sancire finalmente la nuova vita  sentimentale. D’altronde nel nostro Paese le infedeltà coniugali sono tantissime, sia da parte di Lei che di Lui, senza alcuna differenza.

La Pandemia potrebbe irrobustire  l’idea dell’abbandono: dare una spallata al  vecchio “amore” per abbracciare  nuove passioni, che in modo intenso  hanno occupato il pensiero e la fantasia  nel periodo delle restrizioni delle libertà individuali.

Ma anche queste sono ipotesi. In realtà la vita potrebbe continuare come prima barcamenandosi in quel precario rapporto  “plurale”,  sorreggendo a vicenda un rapporto  in cui passione e paura continueranno a integrarsi vicendevolmente, provocando stati emotivi altisonanti e umori diversificati.

Non sappiamo, neanche,  se le prospettive di un aumento delle nascite  si  concretizzeranno,  come ipotizzato da molti che si avvalgano della continua vicinanza per giustificare l’incremento delle nascite.

Osserveremo e valuteremo. Intanto attentiamo con fiducia che la vita riprenda, che il desiderio, assorbito dalle paure, possa  riconquistare  la dimensione fisica, corporea e sentimentale  in tutte le relazioni, siano esse    agitate, pacate o abituali.

La pandemia, insomma  produrrà  nuove regole nei  rapporti affettivi e non solo interelazionali in cui  l’uomo sarà  sempre più cosciente che un corpo, anche se colmo di  paura, non abbandonerà il desiderio. Il desiderare fa parte della natura stessa dell’individuo: è presenza di una deficienza; è un impulso dinamico, altruistico  e  solidale  che sprona a ricercare la felicità che rappresenta lo stato di piacevolezza mentale che l’individuo vive,  avverte e manifesta. Nessuna pandemia potrà inculcare tanta  angoscia da escludere il  desiderio in qualsiasi forma esso si esprime e si manifesti.  (f.g.)