Home Attualità La Nasca, ovvero la Grifola Frondosa della Calabria, prelibatezza per il palato!

La Nasca, ovvero la Grifola Frondosa della Calabria, prelibatezza per il palato!

53

La Nasca, ovvero la Grifola Frondosa della Calabria che mostra il sig. Enrico Nicoletti ( nella foto)  è un fungo commestibile che fruttifica in questi periodi d’autunno, ai piedi o sui ceppi di alberi di latifoglie, soprattutto castagni. E’ un fungo commestibile che presenta numerosi effetti benefici. Sembra possedere spiccate proprietà officinali come sostengono in molti. Al di là dei benefici che potrebbe apportare all’organismo, certamente è un alimento culinario  che delizia il palato- sostiene il nostro interlocutore- appassionato di micologia e  agricoltura biologica.

Il fungo in esame,  conterebbe  diversi  minerali  tra cui  spiccherebbero  potassio, ferro e magnesio; Amminoacidi; Vitamina B1, B2 e B3Un precursore della vitamina D2Vari polisaccaridi tra cui grifolano e grifolinaBeta-glucaniLectine e metallo proteine Frazione-MD (Maitake D fraction), una potente miscela di beta-glucani ben assorbibile per bocca.   Si precisa, comunque, che la qualità dei funghi deve essere sempre  valutata da esperti.

La Nasca, col significato di grossa narice, è detto tra  Calabria  e Basilicata. Nel salernitano invece è conosciuta con il nome Cepparina. La Grifola frondosa nello stato di primordio potrebbe essere confusa con il Meripilus giganteus quest’ultimo non commestibile per la sua consistenza dura e si distingue per l’annerimento della carne allo sfregamento con le mani del raccoglitore. Le dimensioni del cappello variano dai 5 ai 40 cm; la cuticola è asciutta e vellutata, talvolta può essere rugosa o con striature radiali .  L’imenoforo è di colore bianco puro, il gambo dalle dimensioni 5-10 x 5-8 cm, massivo, corto, di colore giallastro, la “carne” si presenta tenere e fragile che con il passare del tempo diventa coriacea.

La Grifola frondosa  si adatta alla preparazione di molte pietanze.  Come accennato va prestata attenzione : se il fungo è troppo adulto o già anziano, non è più adatto al consumo alimentare e anzi, oltre ad avere odore e sapore sgradevoli, può risultare fortemente indigesto. La letteratura parla persino di casi di allergia. Gli esemplari molto giovani non sono solamente adatti alla conservazione sott’olio o sott’aceto, ma si prestano anche alla preparazione di svariate ricette, così come ci insegna la tradizionale cucina cino-giapponese. Questo fungo non va mangiato crudo. 

Attenzione! Ricordiamo  che la commestibilità di un fungo può essere accertata solo da esperti del settore, preferibilmente micologi dell’ASL.