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La Grecia verso l’uguaglianza: matrimonio e adozione per coppie dello stesso sesso

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La Grecia si prepara a legalizzare il matrimonio e l’adozione per le coppie dello stesso sesso. L’iniziativa sociale è promossa dal governo conservatore, nonostante l’opposizione decisa della Chiesa ortodossa. Nonostante sia predominante il modello familiare tradizionale, il paese si prepara a conquistare il primo posto tra quelli ortodosso cristiano ad approvare l’adozione da parte di genitori dello stesso sesso.

“Da domani, una barriera verrà superata e si trasformerà in un ponte per la convivenza in uno Stato libero tra cittadini liberi”, ha dichiarato Mitsotakis intervenendo al Parlamento prima della votazione definitiva del provvedimento. È indubbio che il disegno di legge sarà approvato grazie al sostegno di vari partiti di opposizione di sinistra. Tuttavia, Mitsotakis dovrà affrontare l’opposizione dell’ala più conservatrice del suo partito, Nuova Democrazia (ND), contraria a questa riforma. Di conseguenza, potrebbe contare solo sui voti di circa un centinaio dei 158 deputati appartenenti alla coalizione governativa.

Rieletto l’anno scorso, il primo ministro ha posto il matrimonio tra persone dello stesso sesso come una delle principali iniziative del suo secondo mandato. Questo intervento “migliora significativamente la vita dei nostri concittadini” omosessuali e dei loro figli, ha sottolineato, rimarcando che si tratta di “una realtà sociale esistente” e che votando a favore del matrimonio omosessuale, i deputati avrebbero eliminato “una grave disparità all’interno della nostra democrazia”. Dal 2015, la Grecia riconosce le unioni civili, ma senza garantire gli stessi diritti legali del matrimonio civile.

Mitsotakis ha anche sottolineato l’urgente necessità di porre fine alle situazioni ingiuste legate alla genitorialità omosessuale. Finora, solo il genitore biologico ha diritti sul bambino e in caso di decesso dell’altro genitore, lo Stato revoca i diritti parentali. I figli di due uomini non possono ottenere documenti d’identità senza il nome di una madre nello stato civile. Le coppie dello stesso sesso “non hanno ancora gli stessi diritti legali necessari per garantire ai propri figli ciò di cui hanno bisogno, come l’accesso all’istruzione, ai servizi medici o per viaggiare”, ha lamentato Mitsotakis