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La festa del papà si tinge di blu e di giallo. La ricorrenza dedicata a tutti i padri dell’Ucraina. Origini e tradizioni nel nostro Paese.

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Sabato 19 marzo 2022- Festa del papà:  sono tantissimi i poeti, gli scrittori e gli artisti che hanno dedicato, nel corso della propria esistenza,  nobili pensieri ed emozionanti   versi di affetto e di riconoscenza da prendere in considerazione  anche in questa odierna ricorrenza per rivolgere  un augurio speciale al papà.
Fedor Dostoevskij scriveva a proposito: ” Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno” . Max Lucado invece  scrisse: ” Mio padre non ha fatto nulla di insolito. Ha fatto solo ciò che i papà dovrebbero fare: essere lì”. E proprio in questa ricorrenza che vogliamno ricordare e omaggiare tutti i papà, dall’Ucraina allo Yemen, che lottano per proteggere i propri bambini  proprio lì,  nei loro Paesi d’origine, per difenderli dagli orrori della guerra e dei soprusi.  Tutti riconosciamo il valore  che riveste la presenza del papà nell’educazione del bambino, quanto sia importante la sua presenza, come sia rilevante  giocare e dare affetto per  aiutare a diventare il bambino,  adolescente, persona  sana e felice. Sappiamo che moltissimi,  papà  oggi soffrono e lottano per superare ostacoli molto più grandi di altri e sono impossibilitati ad abbracciare i propri figli. Questa Festa del Papà, come testata giornalistica,  la desidereremmo  dedicare proprio a loro, insieme ad un caro  e sentito  abbraccio. Ricordando che un buon padre non è solo fonte di insegnamento ma  il suo sorriso sarà   sempre un tesoro da custodire gelosamente. Buona festa del papà 2022.

Le origini della moderna festa del papà , nel nostro Paese, risalgono al 1871, anno in cui la Chiesa cattolica decise di proclamare San Giuseppe (festeggiato il 19 marzo) protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa universale. Le tradizioni  legate alla  ricorrenza odierna sono due in  Italia:  le zeppole ed i falò.  Le famose  zeppole di San Giuseppe, sono gustose frittelle napoletane guarnite con crema o marmellata di amarene. Tali golosità sono attribuite al santo perché si  racconta  che durante la fuga in Egitto per sfuggire al terribile re Erode, Giuseppe fu costretto a mettersi a vendere delle specie di frittelle per mantenere la famiglia. Sempre a San Giuseppe sono infatti dedicati anche i bignè tipici della tradizione romana, anch’essi rigonfi di crema e le “sfince” siciliane. Poiché la celebrazione del 19 marzo coincide con la fine dell’inverno, in passato in quest’occasione venivano bruciati i residui dei raccolti in enormi cataste accese ai margini delle piazze.  Come nasce  nel nostro Paese la festa del papà? Essa cade il 19 marzo  in quanto, secondo la credenza, è il giorno in cui morì San Giuseppe, padre putativo di Gesù. Il culto di San Giuseppe era già praticato nell’Alto Medioevo, ma nel Trecento si cominciò a osservare la sua festa il 19 marzo, anche in Occidente.