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La Coppa Sila entra nel vivo: al via la 43ª edizione del Trofeo Scola

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Spezzano della Sila- 43 edizione della coppa Sila “ Trofeo Scola”. Entra nel vivo  la gara organizzata da AC Cosenza dove 101 concorrenti  su 106 iscritti hanno portato a termine le operazioni di verifica. L’iconica gara calabrese che costituisce un’interessante attrazione sul piano della partecipazione e del coinvolgimento turistico., alla sua 43 edizione, e decimo appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna sud e quinto del campionato italiano “ Le Bicilindriche” si svolge su un circuito di quasi 10 km sulla suggestiva e panoramica strada provinciale 256, che presenta un dislivello di 561 metri e con un arrivo al valico di Monte Scuro. Culminerà con la gara in salita unica, domenica 25 agosto sui 9,5 Km della SP 256 tra le località Cone Aria e Montescuro, che coprono un dislivello di 561 metri con una pendenza media del 5,84%.

Per l’evento sportivo è stato elaborato un ricco programma di iniziative per celebrare i primi cento anni di vita di una corsa divenuta ormai leggenda  e rappresentativa per l’intera regione.

Per approfondimenti:https://cosenza.aci.it/Coppa-Sila-La-Storia

Coppa Sila – La Storia *

1924 – Il 15 giugno, già dalle prime ore della mattina, era palpabile l’emozione in attesa della gara. Era l’evento che avrebbe segnato una pagina importante nella storia non solo della città di Cosenza ma dell’intero comprensorio. Alle ore 12 scoccava l’ora della partenza: iniziava la 1^ Coppa Sila. Le dieci vetture iscritte partirono, una alla volta, dall’allora viale dei Platani (oggi corso Umberto I) e giungevano, dopo 28 km di salita, a quota 1600 metri e da Montescuro fino a Bocca di Piazza ritornavano in città da Rogliano e Donnici, per un percorso complessivo di 144 km. L’idea di una gara automobilistica attraverso le bellezze naturali dell’altopiano della Sila nacque al prof. Giuseppe Catalani, medico chirurgo molto apprezzato. Suo intento era anche quello di raccogliere fondi per una importante opera benefica.

 In quegli anni, ancora lontani dalla motorizzazione di massa, l’automobile, anche se appannaggio dei ceti più abbienti, cominciava comunque a diffondersi e suscitava tanta curiosità ed entusiasmo. Catalani, a partire dal mese di marzo di quel magico 1924, seppe coinvolgere nell’impresa altri appassionati che con generosità offrivano la loro collaborazione: l’ing. Battista Santoro, che si occupò della idoneità delle infrastrutture e fu direttore della gara per diversi anni, ed il prof. Giuseppe Storino, che offrì la parte organizzativa con la sua società sportiva Fortitudo, solo per citare alcuni dello storico gruppo degli “undici”. In poco tempo fu controllato il circuito e furono montate le tribune lungo il viale sede di arrivo. Grande capacità organizzativa mostrò il Catalani nell’inserire nel programma una gara di biciclette, così da allietare l’attesa delle prime vetture. Ancora non c’era la radio a dare notizie dal percorso e nulla si sapeva in anteprima. Già da subito l’infaticabile organizzatore ebbe l’intuizione di introdurre un premio a parte, che prese il nome di Targa Catalani, appositamente dedicata alla gara di velocità nel tratto in salita: la Cronoscalata di Montescuro, che realizzò dalla prossima 2^ edizione. La prima gara fu, come miglior tempo complessivo, vinta da Antonio Fiertler mentre come miglior tempo in salita da Bruno Siclari.

1925 –  Il percorso fu allungato stabilendo di percorrere due volte il giro e fissando il ritorno non più da Donnici ma da Pian del Lago, dopo il bivio di Malito, attraverso Domanico e Carolei. Intanto il prof. Catalani, divenuto Presidente del Reale Automobile Club Cosenza (R.A.C.I.), fece inserire, già dallo stesso anno, la Coppa Sila tra le gare nazionali. La seconda edizione fu vinta ancora da Antonio Fiertler, mentre il miglior tempo in salita da Pasquale Croce.

1926 –  Vince la gara Saverio De Bartolo, che si contende fino all’ultimo il primo posto con Guido D’Ippolito, mentre Renato Balestrero vince la Targa Catalani.

1927 – Il prof. Catalani fece coincidere la Coppa Sila con l’inaugurazione dell’Estate Silana, inserendo così la gara in un più ampio progetto di sviluppo del territorio. Vince la gara Archimede Rosa, la Targa Catalani Luigi Leonetti.

1928 –  Da questo anno alla iniziale gara di regolarità venne dato il carattere di gara di velocità. La manifestazione andava assumendo rilievo nazionale, suscitando interesse in tanti appassionati, in Italia e all’estero. Si verificava, in quegli anni, un grande coinvolgimento attivo nella gara, con numerosissime richieste di iscrizione: ai piloti esperti e di esperienza, si accodavano i “piloti della domenica”. Vince la gara Guido D’Ippolito, la Targa Catalani Fernando Maglione.

1929 –  Per alcuni anni la Targa Catalani, assegnata al miglior tempo sulla salita di Montescuro, venne sostituita dalla Coppa Bianchi, in onore del Ministro calabrese. La gara fu vinta da Giuseppe Morandi, il primo vincitore della storica Mille Miglia.

1933 –  Dopo la gara del 1930, e una pausa di due anni, questa fu l’ottava e ultima edizione della Coppa Sila, per come era stata ideata dallo storico gruppo organizzatore.

1935 – Il nuovo Presidente del R.A.C.I. di Cosenza, Eraldo Caracciolo, per tenere in vita la manifestazione organizzò un circuito tra le strade della città di Cosenza.
 
Seguì una pausa per la grande guerra che durò fino ai primi anni ’50.
In quegli anni, l’Automobile Club di Catanzaro organizzava il Giro di Calabria, che suscitava grande entusiasmo anche tra i piloti cosentini.

1953 –  Presidente dell’Automobile Club Cosenza diventava Baldo Pisani, grande appassionato di automobilismo, e già preparava, per l’anno successivo, la 9^ Coppa Sila da effettuarsi ancora su di un circuito cittadino.

Seguirono altre due edizioni organizzate con questo modulo, nel ’55 e nel ’56, ma gli amanti della gara avvertivano la distanza del circuito cittadino dalle emozioni della scalata. In tal senso, fu indetto in quegli anni anche un referendum tra i soci dell’ACI e il risultato fu, naturalmente, a favore della scalata della Sila.
 Intanto, vi fu una interruzione di tutte le gare di due anni, per l’incidente della Mille Miglia. In quegli anni entrava Augusto Rosa nello staff organizzativo di Pisani, che diventerà direttore ACI a Cosenza e direttore della gara sportiva fino ai primi anni ’80.

1959 – Riprese la Coppa Sila, con sessanta piloti in gara, di nuovo come cronoscalata di montagna. La partenza era davanti Palazzo Arnone, dove subito si imboccava la strada statale fino a Celico e, seconda tappa, da Spezzano della Sila a Montescuro. Successivamente il primo tratto venne soppresso. In quell’anno, fu buona la prestazione di Domenico Scola, vincitore della classe Turismo, e buono il tempo di Michele Allegrini, già vincitore negli anni ’50 del campionato italiano di velocità.

Negli anni ’60 le Cronoscalate riscuotevano grande successo in tutta Italia, con piloti e meccanici alla continua ricerca di tempi migliori e di nuovi record.

Negli anni ’70 diventa Presidente dell’Automobile Club Cosenza Michele Allegrini, grande appassionato e pilota, che riuscirà a far acquistare alla manifestazione la validità nel Campionato Europeo della Montagna. 
Le regole più ferree della competizione europea vedranno diminuire i piloti dilettanti e aumentare i piloti di livello europeo. Intanto, l’organizzazione si adeguava ai tempi internazionali fissando una cadenza biennale alla gara.
Nella seconda metà degli anni ’70, la crisi economica nazionale si risentì anche nel mondo delle corse automobilistiche e diverse gare non vennero disputate. 

1976 –  Per la prima volta viene imposto un biglietto di 2000 lire a vettura per assistere alla manifestazione.

1981 – Si ripensa alla gara con cadenza annuale. Nasce in questo periodo la scuderia Cosenza Corse, animata da grandi organizzatori come Sergio Perri ed Emilio Perfetti e con la presidenza dell’ing. Aniello Di Nitto. 

1982 – Moriva in un incidente, durante la corsa, il pilota Guglielmo De Simone, la cui vettura si schiantò contro un muretto.

1983 – Dopo un tornante, una vettura perse il controllo è investì il pubblico, con feriti e un decesso. Seguirono undici anni di pausa.

Nel corso degli anni, tanti appassionati e tifosi hanno seguito le varie edizioni della Coppa Sila, un grande evento sportivo dove si sono cementate amicizie incancellabili. Piloti, meccanici ed organizzatori erano i beniamini del pubblico che, con disciplina, prendeva posto lungo il percorso già dalla sera prima e aveva imparato a riconoscere lo stile di guida dei piloti, i loro caratteri e i loro difetti, i modelli delle vetture anche solo dal rombo del motore. Tanti i nomi scritti nelle classifiche, alcuni rimasti nel cuore dei tifosi altri dimenticati. Certamente degni di una menzione speciale, per numero di partecipazione e di vittorie, Domenico Scola e Francesco Misasi, diversi come stile e carattere ma entrambi due grandi protagonisti della Coppa Sila. 
 
Tanti altri particolari, le classifiche complete, i tempi, le macchine in gara e tante foto sono reperibili nel volume “Coppa Sila” di Antonello Cavalcante, edito da Edizioni Cronosprint, dal quale sono stati tratti gli spunti presenti in questa presentazione.