Recentemente, è emerso che il numero di studenti che frequenta l’insegnamento della religione cattolica
nelle scuole pubbliche del nostro paese ha subito un notevole calo, come evidenziato dai dati presentati nel
seguente articolo. Questo declino solleva preoccupazioni a livello sociologico, poiché l’insegnamento
religioso ha svolto storicamente un ruolo significativo nella formazione di valori e identità nella società
occidentale. Esaminiamo ora alcuni possibili impatti negativi di questa tendenza sul tessuto sociale e
culturale della nostra comunità.
Il numero di studenti che usufruisce dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche del
nostro paese è in netta diminuzione, come indicano le statistiche a nostra disposizione. La responsabilità di
ciò non può essere attribuita solamente alle famiglie, ma dovrebbe essere estesa ad altri contesti, compresi
coloro che svolgono il ruolo di rappresentanti della Chiesa Cattolica nelle varie parrocchie. Possiamo
esaminare socialmente le ragioni di questo fenomeno, che è in parte legato al calo delle nascite e della
popolazione studentesca, ma non è limitato solo al fattore della decrescita demografica. Le vocazioni
religiose sono anch’esse in diminuzione, evidenziando un fenomeno più complesso che richiede un’analisi
alla luce dei dati riportati da diverse fonti giornalistiche.
I dati evidenziano come gli studenti che hanno deciso di non seguire l’insegnamento della religione
cattolica sia in aumento, raggiungendo quasi 1,1 milioni, con un incremento di 82mila rispetto all’anno
precedente. Questo declino coinvolge principalmente istituti professionali (25,52% di defezioni), tecnici
(23,87%), e licei (17,51%). A livello regionale, alcune province superano la soglia del 30% di studenti che
rifiutano l’insegnamento della religione cattolica, con Firenze in testa (37,92%), seguita da Bologna
(36,31%), Trieste (33,37%), Prato (33,19%), Gorizia (32,51%) e Aosta (30,74%). La Valle d’Aosta è la regione
leader con il 30,74%, seguita dall’Emilia Romagna (27,48%) e dalla Toscana (27,12%).
Le scuole più laiche in Italia includono il professionale Massimo Olivetti di Ivrea (90,53% di studenti che non
seguono la religione), l’Enriques Agnoletti di Sesto Fiorentino (80,41% di studenti che rinunciano all’IRC), e il
Sassetti-Peruzzi di Firenze (85,66% di studenti che non seguono l’insegnamento religioso).
I dati rilevati sono preoccupanti ed evidenziano come nelle aule delle scuole la religione cattolica inizi a
circolare sempre di meno. Se la scuola è lo specchio della società si rende evidente come il fenomeno
travalichi le aule e nasca nelle comunità, intesa non solo come insieme di famiglie, ma come insieme di
istituzioni, compresa la stessa chiesa. Qualcuno per giustificare il fenomeno rispolvera il pensiero di
Macchiavelli il quale scriveva: abbiamo, adunque, con la Chiesa e con i preti noi italiani questo primo
obbligo, di essere diventati senza religione e cattivi”. Se l’Italia scappa dal cattolicesimo, non
necessariamente dipenderà dai preti- ricorriamo Noi alla giustificazione prima ancora che lo faccia qualche
reverendo- . Ma allora, se di reponsabilità possiamo parlare- cosa sta avvenendo nella società di così tanto
cambiamento. Partiamo dal presupposto che la cultura cristiana e cattolica appartiene a tutti Noi, e come
tale tutti, anche coloro che si dichiarano Atei, agnostici… pensano secondo una cultura loro acquisita
durante il vissuto: da bambini siamo stati educati alla religione cristiana e la nostra identità si è formata e
modellata attorno ai grandi valori del cattolicesimo democratico. Poi il pensiero, la cultura ha potuto
modificare, ampliare, le riflessioni attorno alla religione cattolica, considerato peraltro la grande diffusione
dei saperi che hanno implementato la ricerca, gli studi e portato a conoscenza accadimenti magari finora
sconosciuti. La religione che abbiamo conosciuto è solo quella cattolica e coloro che sono nati, prima
dell’avvento della televisione, non conoscevano l’esistenza di altre religioni se non qualche attento uomo di
cultura ( pochi) che aveva letto qualche libro sull’argomento. Il resto ha acquisito i valori del cattolicesimo
attraverso il racconto, la frequentazione delle parrocchie e dagli studi compiuti nelle aule dove a dire il vero
l’ora di religione finiva con il ripetere qualche preghiera e non certamente per approfondire la parola del
signore. Se oggi registriamo un crollo nella scelta dell’ora di religione, il fenomeno assume quindi un
aspetto preoccupante. Cosa comporta a lungo termine questo fenomeno se non si arresto potrebbe essere
l’inizio del crollo della nostra civiltà occidentale fondata appunto sulla religione cattolica; e se crolla la
religione cattolica il rischio è che crolli anche la nostra civiltà occidentale. Cosa fare quindi?
L’osservazione del declino dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche solleva
questioni importanti a livello sociologico. I punti negativi che potrebbero emergere da questo fenomeno
richiede una riflessione approfondita e una considerazione di diversi aspetti:
1- smarrimento di Valori Comuni: il declino della religione cattolica potrebbe portare a una perdita di valori
comuni che hanno contribuito a definire la nostra cultura occidentale. Ciò potrebbe influenzare la coesione
sociale e la solidarietà, con la possibilità di emergere divisioni più accentuate.
2 Identità Culturale e Valoriale: la religione cattolica ha svolto e continua a svolgere, se pur con
difficoltà, un ruolo significativo nella formazione dell’identità culturale e dei valori della società occidentale.
La sua diminuzione potrebbe generare una ricerca di nuove fonti di identità e valori, con il rischio di
frammentazione sociale.
3 Declino dell’Educazione Morale: l’insegnamento della religione è spesso associato all’educazione
morale e etica. La sua diminuzione potrebbe comportare una riduzione delle opportunità di discutere e
riflettere su questioni morali all’interno dell’ambiente educativo.
4 Mancanza di Riferimenti Morali Assoluti: la religione cattolica ha tradizionalmente fornito
riferimenti morali assoluti. Con il suo declino, potrebbe aumentare la sfida nella definizione di principi
morali condivisi su cui basare le decisioni etiche nella società.
5 Aumento degli egoismi : la diminuzione dell’influenza della religione potrebbe contribuire
all’aumento dell’individualismo, con un focus crescente sui diritti individuali a discapito del bene comune.
6 Vuoto Spirituale: la religione cattolica ha spesso fornito un significato e uno scopo nella vita delle
persone. Il suo declino potrebbe lasciare un vuoto spirituale