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IL PROF. SAVONA NON PUO’ TRASFORMARSI IN CAPRO ESPIATORIO

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Si dia la possibilità alla maggioranza Salvini- Di Maio di poter governare la nostra Repubblica e si mettano da parte pregiudizi, condizionamenti e pressioni che incrementano la sfiducia nei mercati finanziari e minano la credibilità delle istituzioni democratiche. Tutte le migliori energie presenti nella nostra società civile e politica lo desiderano e non comprendono le motivazioni che hanno bloccato questo nuovo processo politico, fondato su un contratto nel quale vengono riportati i principali punti del percorso governativo. La lega governa bene diverse Regioni del Nord, ritenute trainanti della nostra economia e più vicine ai contesti dei mercati europei. Il Movimento Cinque Stelle, dal canto suo, esprime e include nel suo seno la stragrande istanza del disagio giovanile e, grazie alla condotta espressa da Grillo e dagli esponenti più in vista, ha saputo gestire l’opposizione con grande equilibrio, contribuendo alla pace sociale. La vicenda legata, quindi, alla presenza del prof. Savona , persona perbene e docente universitario, all’interno della lista dei Ministri non spaventa nessuno. Tutt’altro. Il suo pensiero collima con la stragrande maggioranza del popolo italiano che avversa questo tipo di Europa e di politica portata avanti in questi anni.
Il nome del prof. Savona all’interno della lista dei futuri Ministri non può trasformarsi in capro espiatorio per far azzerare la volontà espressa del popolo italiano, incanalando il consenso verso il Movimento Cinque Stelle e la Lega che, evidentemente più di altri hanno saputo interpretare le istanze della comunità del Paese. Se ne facciano una ragione i poteri forti e si lasci governare il Paese a chi il popolo italiano ha manifestato maggiore consenso. La democrazia è questa e non bisogna avere paura o entrare in panico al cospetto delle nuove idee che avanzano. Il nuovo processo politico è avviato, non potrà essere arrestato ricorrendo a motivazioni che il popolo sovrano non comprende o non vuole comprendere di fronte alla mancanza di lavoro, ai diritti negati, alle ingiustizie imperanti, ai privilegi difesi ad oltranza e alla dilagante corruzione che minaccia l’economia e il vivere insieme. ( Francesco Garofalo)