Origini e significato di una delle giornate più scherzose dell’anno
Ogni anno, il 1° aprile, milioni di persone in tutto il globo si divertono mettendo in atto scherzi e burle, partecipando così alla tradizione del “Pesce d’Aprile”. C’è chi se ne dimentica e cade vittima di uno scherzo, chi invece è pronto a tendere trappole goliardiche ad amici e colleghi. Ma da dove nasce questa usanza e come si è evoluta nel tempo Le origini del Pesce d’Aprile sono incerte e dibattute. Una delle teorie più accreditate fa risalire la tradizione al 1582, quando in Francia fu adottato il calendario gregoriano, spostando l’inizio dell’anno dal 25 marzo – con festeggiamenti che culminavano il 1° aprile – al 1° gennaio. Chi continuava a celebrare il Capodanno ad aprile veniva preso in giro e destinatario di scherzi. Altri storici riconducono il Pesce d’Aprile a usanze ancora più antiche, come i Saturnali romani o il festival indiano di Holi, entrambi caratterizzati da momenti di festa e scherzi collettivi. In Italia, la tradizione di attaccare un pesce di carta sulla schiena di un ignaro malcapitato sembra essersi diffusa nell’Ottocento, probabilmente per influenza francese. Nel corso del tempo, il Pesce d’Aprile ha assunto diverse sfaccettature nei vari paesi. In Inghilterra e negli Stati Uniti viene celebrato come “April Fool’s Day”, mentre nei paesi di tradizione ispanica si festeggia il 28 dicembre con il “Día de los Santos Inocentes”, giornata dedicata a burle e inganni.

Oggi, il Pesce d’Aprile non si limita a scherzi tra amici e familiari, ma è diventato un fenomeno mediatico e commerciale. Aziende, testate giornalistiche e persino istituzioni partecipano alla tradizione con notizie false e burle elaborate, spesso diffuse sui social media. Con l’avvento di Internet, distinguere tra finzione e realtà è diventato sempre più difficile, tanto che alcuni scherzi hanno generato confusione su larga scala.
Lo scherzo più famoso
Tra i Pesci d’Aprile più famosi spicca quello della BBC nel 1957. L’emittente britannica trasmise un documentario in cui si mostrava la raccolta degli spaghetti dagli alberi in Svizzera. L’inganno fu talmente ben orchestrato che molti spettatori contattarono la BBC per sapere come coltivare alberi di spaghetti, dimostrando il potere dei media nell’influenzare l’opinione pubblica, anche per fini giocosi.
Il Pesce d’Aprile continua a essere una tradizione viva e in continua evoluzione. Se un tempo gli scherzi erano semplici e circoscritti alla sfera familiare e tra amici, oggi il fenomeno ha assunto una dimensione globale grazie ai media e ai social network. Tuttavia, la crescente diffusione di fake news pone interrogativi etici: fino a che punto uno scherzo rimane innocuo e quando invece diventa ingannevole? In un’epoca in cui l’informazione è più accessibile che mai, distinguere tra gioco e manipolazione diventa sempre più cruciale.