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Il 26 giugno è la Giornata Internazionale contro l’abuso e il traffico di droga. l tema scelto per il 2022 è “Affrontare le sfide legate alle droghe nelle crisi sanitarie e umanitarie”

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Oggi  domenica 26 giugno 2022 ricorre la Giornata Internazionale contro l’Abuso di Droghe e il Traffico Illecito (International Day against Drug Abuse and Illicit Trafficking), istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con risoluzione 42/112 del 7 dicembre.  La giornata si   inserisce perfettamente nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per la salvaguardia della salute e del benessere degli individui rafforzando la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui l’abuso di stupefacenti e il consumo nocivo di alcol. Il tema scelto per il  corrente annoi è “Affrontare le sfide legate alle droghe nelle crisi sanitarie e umanitarie”, in un momento storico di conflitti e la pandemia da Covid-19 che rappresenta ancora un’emergenza globale. L’attuale momento storico, con le tensioni  geopolitiche, viene considerato  da molti come un’opportunità,  per  le organizzazioni criminali, su cui tessere lucro e potere. La ricorrenza, pertanto, vuole  sensibilizzazione le comunità  ad   i pericoli connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti, sia sotto il profilo sanitario che sociale. Il  fenomeno che in questo periodo di pandemia   da Covid 19  non accenna a diminuire, determina enorme  conseguenze negative    e ripercussioni  sulla salute del singolo e della collettività,  sui processi di  mantenimento della legalità e sull’incremento di risorse verso la criminalità organizzata. I dati dei reparti ospedalieri di emergenza sui danni acuti correlati al consumo di droga permettono di comprendere meglio l’influenza del consumo di stupefacenti sulla salute pubblica in Europa. I ricoveri per tossicità acuta correlata al consumo di  stupefacenti   testimoniano il dramma  connesso  al consumo delle droghe   che interessa varie  fasce di età. I dati che emergono dalle statistiche e dagli studi   inducono ad una profonda e attenta riflessione. Al consumo delle tradizionali sostanze psicotrope nel 2019,  eroina e cocaina o crack ,  si rilevano consumi legati  all’introduzione di nuovi allucinogeni per lo più sintetici meno tracciabili (32 Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), 19 delle quali sconosciute in tutta Europa)  piuttosto elevato (Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2020 (dati 2019); http://www.politicheantidroga.gov.it/media/2984/relazione-annuale-al-par…): 373 morti per overdose (+11%) di cui 169 a causa dell’eroina; 7.480 ospedalizzazioni direttamente droga-correlate; 27.913 persone trattate dai servizi pubblici per le dipendenze per uso primario di cocaina; 3.384 denunce legate al traffico di eroina; i quantitativi di sostanze stupefacenti sequestrati risultano superiori a 100 kg ogni 100.000 residenti in Calabria, Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia e raggiungono i 379 Kg pro-capite in Liguria; le attività economiche connesse al mercato delle sostanze psicoattive illegali sono stimate intorno ai 15,8 miliardi di euro.

Di fronte a questo dramma  le  agenzie educative e formative, le associazioni e le istituzioni,   hanno il dovere di irrobustire  l’impegno  verso la prevenzione,  divulgando non solo i pericoli relativi all’assunzione di sostanze stupefacenti,  denunciando le   reti  criminali che ruotano attorno al fenomeno   dell’industria della droga e alla sua diffusione, ma operare principalmente sui contesti sociali, edificando processi di benessere emotivo e culturale per innalzare barriere e combattere le tentazioni derivanti dall’uso delle droghe. 

Agire sulla prevenzione, sulla formazione di una moderna coscienza collettiva è importante per attenuare i danni derivanti dal consumo di queste sostanze.  I dati attuali  rilevano come  il numero di sequestri  e il volume delle stesse  sostanze  abbiano  raggiunto livelli record. Il ricavato della vendita al dettaglio di droghe illecite è stimato attualmente  oltre 500 000 milioni di dollari l’anno. Si tratta di un importo superiore ai bilanci nazionali di molti paesi. In questa giornata vogliamo ricordare  tutti coloro che in modo continuo e costante risultano impegnati a svolgere  un’ azione educativa e preventiva tra le nuove generazioni. Vogliamo ricordare  tutti coloro che impegnati nella lotta contro le droghe e le organizzazioni mafiose mettono  a repentaglio la propria incolumità per difendere la collettività dal veleno della tossicità e dalle malattie che ne derivano (HIV, epatite etc.). In questa ricorrenza, infine, il pensiero è rivolto  a rammentare  la memoria di quanti hanno perso la vita per difendere la società da questo male, per estirpare  dalle mani della  ndrangheta questa ulteriore arma di sofferenza e di morte.

Tra queste figure si annovera la giornalista  irlandese Veronica Guerin (Dublino5 luglio 1958 – Dublino26 giugno 1996) , divenuta famosa per la sua lotta al narcotraffico negli anni in cui l’Irlanda si trovava all’apice del consumo di droga. Veronica Guerin  non esitò a denunciare vari trafficanti, cosa che la rese vittima di un brutale omicidio. Nel 2000 è stata  indicata come uno dei 50 eroi della libertà di stampa nel mondo da parte dell’International Press Institute.

 

Le droghe stanno consumando i valori del vivere insieme,  generando crimine e buttando nella sofferenza  molta parte della gioventù e delle famiglie nonchè  il futuro stesso delle comunità. Il fenomeno del consumo delle droghe non si attenua e si diffonde anche tra gli adulti, come dimostrano i dati emergenti da alcuni studi effettuati di recente.

Per ridurre  efficacemente il consumo e  prevenire gli  effetti nocivi non saranno sufficienti adottare norme repressive e sanzioni, ma  è importante elevare il controllo sociale,  incentivare l’attenzione sui processi socializzanti,  innalzando barriere contro la diffusione di questi veleni, aumentare gli investimenti nella ricerca e nell’analisi sull’impatto delle diverse politiche e programmi.   Criminalizzare la persona che fa uso di droghe (vittima) non serve a nulla se non si riesce a  far comprendere che la salute  è un bene da tutelare, difendere e promuovere. E’ altrettanto importante ricercare  e individuare nel contempo  un insieme di politiche e programmi sulle droghe tesi a ridurre al minimo i danni sanitari e sociali e a massimizzare la sicurezza individuale e nazionale.

E’ altrettanto significativo   fornire un’informazione corretta senza tubù e pregiudizi, avvalendosi delle ricerche scientifiche.  E’ rilevante   agire sui contesti sociali  in cui l’individuo crea il legame con la sostanza, determina la relazione che può condurre alla dipendenza, togliendo al soggetto la libertà  scaraventandolo verso la schiavitù e sovente verso  l’illegalità Ricordiamo che  criminalità e droga sono frutto  di una società priva di legalità. Vivere nella legalità significa essere cittadini impegnati per il bene comune e custodire la vita di tutti, nonché la propria. Significa anche  riconoscere il sacrificio di chi ha lottato per la libertà del nostro Paese contro le infiltrazioni del potere criminale,  mafioso e dittatoriale.  Purtroppo, a fronte di persone con alto senso civico, esistono altre che presentano un forte senso di rassegnazione, di disimpegno verso un  dramma che per molti risulta irreversibile, causa dei malesseri che la società presenta e che trova nelle sostanze stupefacenti una  illusoria fuga. La giornata odierna ci offre la possibilità di riflettere  sul fatto che l’impegno verso la promozione della salute passa  soprattutto  attraverso la lotta alla criminalità organizzata impegnata nella diffusione dell’industria della droga,  nel lucrare profitto, spargendo sofferenze,  morte fisica o psicologica.

Dati (i)- L’Osservatorio stima che in Europa circa 83 milioni di adulti di età compresa tra 15 e 64 anni, pari al 29%, abbiano fatto uso di sostanze illecite. La cannabis resta la sostanza maggiormente consumata, con oltre 22 milioni di europei adulti che ne hanno segnalato il consumo nell’ultimo anno. Secondo il rapporto almeno 5.800 persone sono morte di overdose in Europa nel 2020, con un aumento del 12% rispetto al 2019. Anche se i decessi per overdose sono aumentati in quasi tutte le categorie di età, l’incremento maggiore (82%) si è registrato nella fascia di età superiore ai 50 anni.

Solo il 40-50% delle persone che usano sostanze oppiacee ricevono attualmente, anche in Italia, un trattamento farmacologico specifico.

In Italia il trattamento dei cittadini affetti da dipendenza da sostanze legali e illegali e da dipendenze comportamentali è affidato per la quasi totalità ai 575 Servizi pubblici per le Dipendenze patologiche (Ser.D.) distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Fonte: Rapporto della Commissione Globale per la politica sulle droghe