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Gli Hacker colpiscono 99 Paesi. Chi sono e perchè saranno destinati a diffondersi.

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Chi ha utilizzato gli hacker per colpire ieri 99 Paesi, mandando in crisi istituzioni importanti come il servizio sanitario britannico e aziende di grandi dimensioni come la Renault? Fino a questo momento non si è in grado di fornire chi “ ci sia dietro all’attacco” – ha affermato alla radio con la BBC il ministro dell’interno del regno Unito, Amber Rudd, sottolineando che il governo non sa ancora se dietro agli hacker che hanno colpito ieri ci sia qualche Paese straniero. Lo stesso Ministro ha raccomandato agli ospedali e ai centri colpiti di non pagare il riscatto richiesto dal software per recuperare i dati.
La notizia rientra tra quelle destinate a far scattare approfondite riflessioni sulla vulnerabilità del sistema informatico globale, ma soprattutto a ripensare i moderni sistemi di sviluppo che coinvolgono i Paesi più avanzati a livello tecnologico.
Se è vero che i grandi e potenti mezzi di comunicazione hanno ridotto il mondo in un villaggio globale, riducendo distanze, semplificando ricerche, diffondendo conoscenze e saperi, è altrettanto vero che essi sottopongono l’individuo ad uno stato di subalternità , di “dipendenza” culturale tanto fragile e precaria da far mettere a repentaglio ogni giorno le stesse conquiste ottenute. Come tutte le cose di questo mondo, realizzate dall’uomo portano in sé vulnerabilità e debolezze che devono essere salvaguardate, non solo da prodotti tecnologici, ma soprattutto dalla nuova cultura che dovrà essere affiancata alla modernità in mancanza della quale tutto si mette in discussione, compresa la stessa centralità della persona rispetto al progresso conseguito in questo secolo.
L’attacco di ieri ai computer di 99 Paesi ( tra cui l’Italia) sarà destinato a non rimanere un caso isolato, ma a diffondersi sempre di più nelle società il cui progresso risulta incentrato sulle potenti tecnologie che utilizzano programmi connessi alla rete.
Tutto ciò appartiene al rischio cui va incontro la nuova società, all’uomo moderno sempre più connesso con la rete, sempre più integrato con il computer e la rete, all’interno della quale rischia di essere intrappolato se non eleva una barriera di natura culturale sul modo di gestire le relazioni, sul modo di mettersi in contatto con gli altri, mettendo in discussioni modelli culturali che mettono a repentaglio il benessere conquistato attraverso la scienza e la tecnica.Gli hacker non sono altro che esperti di informatica e computer che definire sociopatici è semplicemente riduttivo. Sono esperti di programmazione, ma anche di sicurezza in genere. Appartengono al fascinante mondo dell’informatica che ha partorito l’uomo moderno tra i quali si inserisce questa figura chiamata hacker, destinata, purtroppo, a diffondersi in un mondo sempre più popolato dall’uomo contemporaneo, chiamato a fare i conti con la sua nuova, rivoluzionata “natura” sociale.