La tecnologia, la rete hanno reso il nostro pianeta sempre più piccolo, fornendo alla maggior parte delle comunità l’opportunità di migliorare le proprie conoscenze, i propri saperi , ottenere informazioni di ogni genere e nel contempo trasmettere e veicolare le proprie conoscenze, arricchendo il volume stesse delle conoscenze. Tuttavia come tutte le cose di questo mondo ai pregi, alle virtù si affiancano anche le negatività, le minacce che sviliscono l’utilità stessa offerta dai moderni e sempre più avanzati strumenti di comunicazione di massa. Oggi, 8 gennaio, ricorre – ricordiamo- la Giornata mondiale per la sicurezza in rete (Safer Internet Day) che mira, appunto, a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che emergono on line. La ricorrenza ricorda come sia importante prestare attenzione al problema della violenza che si consuma in Rete, rappresentata dal fenomeno del cyberbullismo e che ad essere facilmente vulnerabili siano i ragazzi, anche piccoli. I dati forniti dalla ricerca dell’Osservatorio scientifico del Movimento Etico Digitale, riportata dal Sole24Ore, fanno riflettere: i ragazzi – maschi e femmine tra gli 11 e i 18 anni – passano connessi più di quattro ore al giorno sui social a guardare video, ascoltare musica e altro. La didattica a distanza e l’isolamento forzato degli ultimi periodi hanno certo agevolato un uso eccessivo della Rete, senza però costruire una maggior consapevolezza del mondo digitale. Invece, la conoscenza è elemento essenziale per scongiurare di essere probabile vittima di cyberbullismo e dei suoi devastanti effetti, specialmente su bambini e adolescenti. Dal 2017, la norma contro questa forma di sopruso digitale (n.7/2017) ha introdotto strumenti come l’oscuramento entro 48 ore del contenuto ingiurioso pubblicato online. Educare e rendere consapevoli dei pericoli e dei vantaggi che presenta la rete, è la strada da perseguire, indicata dagli esperti ma soprattutto dal buonsenso. Una pratica quella educativa verso la quale tutti, la famiglia, la scuola e la comunità non devono sottrarsi in difesa dei più piccoli, ma anche utile a tanti adulti. E’ importante insegnare ai bambini più piccoli di non rivelare in Rete la propria identità; non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici). Vigilare affinchè nella navigazione per comprendere quali siano gli interessi, fornendo consigli e suggerimenti sui siti da evitare e su quelli invece da seguire. La postazione informatica sia posta sempre in modo da essere visibile all’adulto in modo da facilitare il controllo e verificare i siti visitati, senza far sentire i piccoli “sotto controllo”.
Impostare la “cronologia” in modo che mantenga traccia per qualche giorno dei siti visitati. Controllate periodicamente il contenuto dell´hard disk del computer. Tenere aggiornato l’antivirus per proteggere il pc e chi lo utilizza. E’ importante insegnare agli adolescenti di non accettare mai di incontrare, magari di nascosto, qualcuno conosciuto in Rete, spiegandone i motivi e il fatto che spesso proposte attraenti nascondono cattivi propositi . Stare vicino ai bambini quando creano profili da utilizzare per la chat.
Non lasciare troppe ore i bambini e i ragazzi da soli in Rete. Usare software “filtri” con un elenco predefinito di siti da evitare.
Ricordiamoci che il bambino che utilizza la rete in una stanza non è solo ma è in contatto con il mondo e può incontrare di tutto e di più.