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Martedì 8 gennaio 2022. Ricorre la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.

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La tecnologia, la  rete hanno reso il nostro pianeta sempre più piccolo, fornendo alla maggior parte delle comunità l’opportunità di migliorare le proprie conoscenze, i propri saperi , ottenere informazioni di ogni genere  e nel contempo trasmettere e veicolare le proprie conoscenze, arricchendo il volume stesse delle conoscenze. Tuttavia come tutte le cose di questo mondo ai pregi, alle virtù si affiancano anche le negatività, le minacce che sviliscono l’utilità stessa  offerta dai  moderni e sempre più avanzati strumenti di comunicazione di massa.  Oggi, 8 gennaio,  ricorre – ricordiamo-  la Giornata mondiale per la sicurezza in rete (Safer Internet Day) che mira, appunto,  a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi  che emergono on line.    La ricorrenza ricorda   come sia importante prestare  attenzione al problema della violenza che si consuma in Rete,  rappresentata dal fenomeno del cyberbullismo e che ad essere facilmente vulnerabili siano  i ragazzi, anche piccoli.   I dati forniti dalla  ricerca dell’Osservatorio scientifico del Movimento Etico Digitale, riportata dal Sole24Ore, fanno riflettere: i ragazzi – maschi e femmine tra gli 11 e i 18 anni – passano connessi più di quattro ore al giorno sui social a guardare video, ascoltare musica e altro. La didattica a distanza e l’isolamento forzato degli ultimi periodi hanno certo  agevolato  un uso  eccessivo  della Rete, senza però costruire una maggior consapevolezza del mondo digitale. Invece, la conoscenza è  elemento essenziale  per scongiurare  di essere  probabile vittima di cyberbullismo e dei suoi devastanti effetti, specialmente su bambini e adolescenti. Dal 2017, la  norma contro questa forma di sopruso digitale (n.7/2017) ha introdotto strumenti come l’oscuramento entro 48 ore del contenuto ingiurioso pubblicato online.  Educare e  rendere consapevoli dei pericoli e dei vantaggi che presenta la rete, è la strada da perseguire,  indicata dagli esperti  ma soprattutto  dal buonsenso. Una pratica quella educativa verso la quale tutti,  la famiglia, la scuola e la comunità   non devono sottrarsi  in difesa dei più piccoli, ma anche utile a tanti adulti.  E’ importante insegnare ai  bambini più piccoli  di non rivelare in Rete la  propria  identità; non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici). Vigilare affinchè nella navigazione per comprendere quali siano gli interessi, fornendo consigli e suggerimenti sui siti da evitare e su quelli invece da seguire.  La postazione informatica sia posta sempre in modo da essere visibile all’adulto in modo  da facilitare  il controllo e verificare i siti visitati, senza far sentire i piccoli  “sotto controllo”.

Impostare  la “cronologia” in modo che mantenga traccia per qualche giorno dei siti visitati. Controllate periodicamente il contenuto dell´hard disk del computer. Tenere aggiornato  l’antivirus per proteggere il pc e chi lo utilizza. E’ importante insegnare agli adolescenti di non accettare  mai di incontrare, magari di nascosto, qualcuno  conosciuto in Rete, spiegandone i motivi e il fatto che spesso proposte attraenti nascondono cattivi propositi . Stare vicino ai bambini quando creano profili  da utilizzare per  la chat.

 

Non lasciare troppe ore i bambini e i ragazzi da soli in Rete. Usare software “filtri” con un elenco predefinito di siti da evitare.

Ricordiamoci che il bambino che utilizza la rete in una stanza non è solo ma è in contatto con il mondo e può incontrare di tutto e di più.