Giornata mondiale del gioco: La Giornata mondiale del gioco venne istituita a Seul, nel 1998, su proposta di Freda Kim, presidente dell’International Toy Library Association (Associazione internazionale delle ludoteche). Lo scopo è quello di sensibilizzare genitori, insegnanti, educatori e quanti operano con i minori, sul valore formativo e sociale del gioco che rappresenta per bambini e adolescenti un efficace strumento di espressione culturale e un punto di incontro con coetanei di culture diverse. Ponendo l’accento sul gioco come “diritto fondamentale” (sancito dall’articolo 7 della Carta dei Diritti dei Bambini, approvata all’ONU nel 1959), la ricorrenza prevede l’organizzazione di attività ludiche che coinvolgono adulti e minori in Italia e nel resto del mondo.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per l’infanzia riconosce il diritto del bambino al riposo e al tempo libero, e ad impegnarsi in attività ludiche e ricreative, adeguate alla sua età. Giocare è una cosa seria e il diritto al gioco deve essere garantito a tutte e tutti. Le attività legate al gioco sono importanti in quanto fonte di socializzare, stimola e aumenta l’inclusione e l’integrazione. Svolgere e organizzare giocare all’aperto, offre, dà la possibilità di fare movimento, attività fisica sviluppando nuove abilità e interagendo con l’ambiente. Il gioco all’aperto offre la possibilità di esplorare la natura circostante e di entrare in contatto con essa, allertando tutti i cinque sensi. Il gioco è un fenomeno universale, presente in tutti gli esseri umani ma anche nel mondo animale. Appartiene, quindi, a tutte le culture e nell’espressione di tutti i bambini che crescono all’interno di una comunità. Giocare è sperimentare e condividere, rende i bambini e i ragazzi attivi nel tessuto sociale, li stimola a fare nuove amicizie.
Il gioco viene prima della cultura