Oggi, venerdì 12 maggio 2023 ricorre la Giornata della Sindrome da Fatica Cronica, una condizione debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il nostro pianeta. La Sindrome da Fatica Cronica è una malattia complessa e spesso misconosciuta, caratterizzata da una stanchezza estrema e persistente che non migliora con il riposo. Presenta una sintomatologia costellata da fatica estrema non giustificata dalle attività svolte, mal di testa, dolori che si presentano più reattivi, problemi di memoria e concentrazione, difficoltà a reperire la parola giusta, mal di gola, febbricola e alterazioni della termoregolazione, dolori muscolo scheletrici. Con l’odierna ricorrenza si vuole riconoscere il coraggio e la perseveranza delle persone che lottano contro questa malattia ogni giorno e incoraggiare la ricerca e l’innovazione per individuare trattamenti migliori e vie di uscita.
La gravità della CFS/ME e le sue molteplici ripercussioni, dopo decenni di invisibilità anche rispetto alle altre patologie rare, hanno goduto di discreta attenzione con l’avvento del COVID e, più precisamente, con il Long-COVID, ritenuto da esperti internazionali sovrapponibile alla CFS/ME. Coloro che soffrono di questa Sindrome sovente devono lottare per aver riconosciuto la patologia o, peggio ancora, ancora oggi molti non la considerano una malattia a tutti gli effetti, sminuendo la sofferenza del paziente .
In questo contesto, l’Associazione Malati di CFS (AMCFS), membro dell’ Alleanza Malattie rare, da sempre in prima linea sul fronte della divulgazione scientifica e del supporto a pazienti e familiari, intende accendere i riflettori sulla patologia e sullo stato della situazione attuale, in particolare su due aspetti fondamentali: la ricerca e l’informazione scientifica e l’importanza della visita medica e del relativo esame obiettivo.