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Fusioni dei Comuni: il dibattito si accende tra il prof. Francesco Aiello e il sindaco di Altilia, Pasquale De Rose

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Il professor Aiello difende la razionalizzazione amministrativa, mentre il sindaco De Rose cambia posizione e critica le fusioni, scatenando reazioni sui social.

Il tema delle fusioni tra piccoli comuni torna al centro del dibattito, alimentato da una polemica che vede contrapposti il professor Francesco Aiello, docente universitario Unical e sostenitore della razionalizzazione amministrativa, e il sindaco del piccolo borgo del cosentino, Altilia, Pasquale De Rose. A sorprendere, però, non è tanto la divergenza di opinioni, quanto il cambio di rotta improvviso del primo cittadino del Comune di Altilia( 665 abitanti), che per anni si era espresso a favore delle Fusioni, per poi abbracciare una posizione contraria.

Da promotore delle fusioni a strenuo oppositore: il caso De Rose. Pasquale De Rose è stato, fino a poco tempo fa, un convinto sostenitore dell’idea che la Fusione dei piccoli comuni fosse una soluzione strategica per superare le difficoltà amministrative, accedere a maggiori risorse e migliorare i servizi ai cittadini. Le sue dichiarazioni, rilasciate in dibattiti pubblici e interviste documentate, dimostrano come avesse più volte sollecitato l’avvio di processi di fusione, sostenendo che la frammentazione amministrativa penalizzasse i territori più piccoli e limitasse le opportunità di sviluppo. Nel 2021, ad esempio, De Rose aveva pubblicamente chiesto ai colleghi sindaci un incontro, sottolineando l’importanza di una governance condivisa per affrontare le sfide del futuro. All’epoca, parlava di fusioni come un’opportunità per migliorare la gestione delle risorse, accedere più facilmente ai finanziamenti e contrastare lo spopolamento delle aree interne. Tuttavia, oggi la sua posizione appare radicalmente cambiata. In risposta a un recente intervento del professor Francesco Aiello, (attento studioso delle dinamiche economiche e sociali degli enti locali). che ha ribadito la necessità di superare i “nano comuni” attraverso fusioni strategiche, De Rose ha criticato apertamente questa visione, invitando il docente universitario a “non salire in cattedra per dare lezioni alle scelte libere e democratiche dei piccoli comuni”. Un messaggio che non è passato inosservato e che ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media. La pubblicazione del commento del sindaco su Facebook, insieme alla replica del professor Aiello, ha dato il via a un acceso dibattito tra cittadini ed esperti del settore. Molti utenti hanno sottolineato l’incoerenza di De Rose, ricordando come fino a pochi mesi fa sostenesse con forza le fusioni, per poi cambiare improvvisamente posizione senza una spiegazione chiara. A sostegno di questa loro osservazione hanno pubblicato le interviste rilasciate dal Sindaco Pasquale De Rose, in tempi diversi e su diverse testate giornalistiche locali, in favore delle Fusione dei Comuni Diversi commentatori hanno chiesto, pertanto, al sindaco De Rose, di chiarire le ragioni di questa svolta e di spiegare ai propri concittadini cosa lo abbia spinto a rivedere completamente il suo pensiero. Alcuni ipotizzano che dietro questa inversione di marcia possano esserci pressioni politiche o cambiamenti nei rapporti di forza a livello locale, mentre altri si interrogano se la scelta sia dettata da convenienze amministrative piuttosto che da un reale ripensamento sulla questione. Un dibattito destinato a continuare. Il tema delle fusioni tra comuni rimane uno degli argomenti più divisivi nel panorama amministrativo italiano. Se da un lato molti ricercatori, esperti e uomini di scienza, tra cui il professor Aiello, continuano a sostenere che la fusione rappresenti una via obbligata per garantire una gestione più efficiente e meno frammentata delle risorse pubbliche, dall’altro non mancano le resistenze, soprattutto da parte di amministratori locali che temono di perdere autonomia decisionale o di vedere ridotta la loro influenza politica. Il caso di Pasquale De Rose, passato in poco tempo da fervente promotore delle fusioni a critico acceso del processo, evidenzia come queste scelte siano spesso influenzate da fattori che vanno oltre la semplice razionalità amministrativa. Resta ora da vedere se il sindaco di Altilia fornirà ai suoi cittadini una spiegazione chiara di questo cambiamento di prospettiva o se il dibattito continuerà ad alimentare polemiche e interrogativi.