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Cosenza: Presunto Aggressore del Preside del Liceo Scorza Rompe il Silenzio e Affida al suo Avv. la risposta

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Il presunto aggressore del preside del Liceo Scorza di Cosenza ha scelto di rompere il silenzio e ha affidato al proprio avvocato la risposta in cui illustra il proprio punto di vista, dopo che la notizia è stata ripresa da diverse testate giornalistiche locali. La replica  è stata divulgata da vari giornali, e ne riportiamo qui il contenuto.

«Nell’ambito degli ultimi eventi riportati dalla stampa locale e nazionale, relativi alla presunta aggressione al preside di un noto liceo scientifico della Città di Cosenza – spiega l’avvocato – sottolineo come siamo, ancora una volta, costretti ad intervenire per condannare il massacro mediatico, soprattutto sui social, sviluppato senza alcuna forma di accertamento preventivo, in un sistema in cui, ormai, la presunzione di innocenza ha ampiamente ceduto il passo al populismo imperante, promotore della presunzione di colpevolezza».

«Interveniamo, anzitutto, a tutela della minore, inevitabilmente coinvolta dal tam tam mediatico sviluppatosi e lo facciamo per chiarire come il mio assistito, che non ha alcuna difficoltà a fornire le proprie generalità né vuole nascondersi dietro l’anonimato, già nella serata di ieri, si sia recato spontaneamente presso la locale Questura, senza mai rendersi irreperibile, come, al contrario, millantato da alcuni poco informati. Ha reso dichiarazione spontanea, nei minimi dettagli, per mettere agli atti quanto realmente accaduto, nonché le motivazioni che hanno condotto al, si noti bene, singolo schiaffo con cui sarebbe stato colpito il preside in questione».

A tal proposito, l’avv. Cristian Cristiano intende chiarire «come nessuna aggressione fisica si sia consumata nella stanza del preside, ove, per logica, anche il disattento lettore è in grado di comprendere che qualsiasi gesto poteva essere compiuto lontano da sguardi indiscreti. La stanza, peraltro, è priva di telecamere ed è il luogo in cui si è svolto e concluso il dialogo tra genitore ed alunno, il cui contenuto è attualmente al vaglio degli inquirenti, ai quali il mio assistito ha manifestato ampia disponibilità a fornire ogni ulteriore e necessario dettaglio, ad integrazione di quanto già narrato ieri nell’immediatezza degli accadimenti».