Una riflessione lucida e appassionata sull’iniziativa de “L’Eco della Valle” e sul destino delle eccellenze del Savuto, spesso ignorate ma mai spente.
Con piacere pubblichiamo l’intervento di Ciro Oddo, che con lucidità, passione e profondità di pensiero ha voluto condividere con noi una riflessione sull’iniziativa “Luce del Sud”. Le sue parole danno ulteriore valore al progetto, restituendo voce e dignità a un territorio troppo spesso dimenticato, ma ancora ricco di risorse umane e morali.
Segue il testo integrale.
“L’INIZIATIVA“LUCE DEL SUD”
PER LA VALLE DEL SAVUTO
Egregio Direttore,
mi permetto venire alla Sua attenzione ed a quella dei lettori di “L’Eco della Valle” per esprimere il mio più sincero e sentito plauso per la Sua ultima iniziativa “Luce del Sud”. Iniziativa che viene a dare il giusto rilievo ed il dovuto riconoscimento alle menti ed agli ingegni del nostro comprensorio spesso ed a lungo rimasti sconosciuti ed ignorati. Iniziativa che si caratterizza non come un premio che viene assegnato per una qualche attività o per un merito acquisito in un settore anche se non comune: “Luce del Sud” è da intendere come “l’identificazione” di una vita, di una storia personale che bisogna presentare, una volta scoperta, affinché sia di esempio e di stimolo per le giovani generazioni, per gli amministratori del prossimo futuro, per i professionisti del domani. Lei sa bene che il comprensorio del Savuto è stato per anni
trascurato ed escluso da tanti piani di sviluppo o dalla programmazione di investimenti socio-culturali ed industriali che non ne hanno permesso un decollo sociale che ancora oggi stenta a verificarsi. Gli
amministratori locali, che spesso hanno ereditato situazioni che sapientemente guidate avrebbero potuto determinare l’agognato riscatto, si sono addormentati ed hanno assistito inermi al continuo spopolamento.
Vedasi Rogliano, il più grosso centro del Savuto, che da una situazione economica florida con uffici centrali di primaria importanza e con servizi anche sanitari d’eccellenza in Calabria – mi riferisco all’Ospedale S. Barbara – o con negozi meta di compratori da tutta la regione, assiste oggi sotto l’occhio impassibile delle ultime amministrazioni ad un progressivo declino che non sarà la Villa comunale parzialmente rinnovata a
fermare. L’antico Corso Umberto illuminato di vetrine su entrambi i lati da P.zza Pietro Buffone a P.zza Morelli, è oggi un piattume di serrande scure che danno un senso funereo a quello che fu il cuore
economico del Savuto. In proposito è da rilevare che negli ultimi tempi le serrande del corso si stanno
colorando grazie all’iniziativa di una associazione privata e con il contributo degli alunni delle scuole locali. Il Comune, ovviamente, ha concesso il suo immancabile patrocinio. Lei, caro Direttore, dirà che cosa c’entra tutto questo con “Luce del Sud”. E invece c’entra. E come se c’entra. E’ proprio a causa di questo sfasciume amministrativo degli ultimi anni che le menti del Savuto sono scappate. Al nord ed anche all’estero. E’ lì che hanno avuto fortuna. E’ lì che le intelligenze del sud sono state valorizzate e riconosciute. Ma alcune sono rimaste.“Luce del Sud” scoprirà queste eccellenze ”passate sotto silenzio, immerse nel quotidiano” pur avendo contribuito “con intelligenza, passione e spirito di servizio alla crescita culturale, sociale e produttiva del nostro territorio”. Iniziativa quindi, la Sua, di importanza storica che renderà omaggio ed onore a donne e uomini che hanno “illuminato la vita collettiva dei comuni a sud di Cosenza” permettendomi infine di riportare ed apprezzare il suo felice proposito di “cercare la luce di cui il futuro ha bisogno qui dove troppo spesso la luce è rimasta nascosta”
Ciro Oddo
