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Cinquant’anni fa, la città di Cosenza si distinse con un risultato favorevole al divorzio

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Cinquant’anni fa, la città di Cosenza si distinse con un risultato favorevole al divorzio, segnando un momento storico nelle urne referendarie allestite in tutta Italia. Il referendum abrogativo del 1974, il primo nella storia della Repubblica Italiana, portò l’87,7% degli aventi diritto al voto. In quella consultazione, il 59,3% dei votanti scelse di mantenere la legge sul divorzio, mostrando un’Italia laica e progressista. Sostenuto principalmente dalla Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani, il Referendum vide la partecipazione di 33 milioni di elettori. I “Sì” al referendum, che rappresentavano l’opposizione alla legge sul divorzio, ottennero il 40,7%, mentre i “No”, favorevoli al mantenimento della legge, raggiunsero il 59,3%. A favore del “No” si schierarono il Partito Comunista, i Radicali, i Socialisti, i Repubblicani e i Liberali, mentre il “Sì” era sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale.

Il risultato del referendum, comunicato in diretta televisiva, rivelò una nazione profondamente divisa ma che sceglieva di guardare avanti in tema di diritti civili. La legge sul divorzio, la Fortuna-Baslini n. 898 del 1970, introdotta grazie agli sforzi di un socialista e di un liberale, rimase in vigore. Questo evento ispirò il cinema e il teatro, con produzioni che raccontarono storie basate su questo cambiamento sociale.

L’approvazione della legge Fortuna-Baslini alla Camera dei Deputati nel novembre 1969, con 325 voti favorevoli e 283 contrari, e al Senato con 164 sì e 150 no, segnò una svolta. La legge prevedeva un tentativo obbligatorio di conciliazione e l’innalzamento del periodo di separazione da cinque a sette anni. Il presidente della Camera, Sandro Pertini, contribuì al via libera definitivo alla legge, che aprì la strada alla consultazione popolare del 1974.

Il paese si spaccò, con il Nord e il Centro a favore del mantenimento della legge Fortuna e un Sud prevalentemente contrario al divorzio. Questo evento fu particolarmente significativo per le donne, che ottennero il diritto di uscire da un vincolo matrimoniale spesso oppressivo.

Oggi, la storia continua con il calo dei matrimoni e l’aumento dei divorzi. Negli anni ’70, i matrimoni sfioravano i 400mila, mentre nel 2022 sono stati celebrati 189.140 matrimoni. I divorzi, che negli anni ’70 e ’80 erano meno di 20mila, oggi sono arrivati a 67mila, con oltre il 70% consensuali. Inoltre, le unioni civili tra coppie dello stesso sesso sono ormai una realtà consolidata.