La Calabria è certamente una delle regione più belle del mondo, per le emozioni che riesce a sprigionare al visitatore, al turista e agli stessi residenti che si spostano nello stesso territorio da un paese all’altro, da una città all’altra. Mare, colline, montagne, colori, profumi e luce sembrano miscelarsi , modellandosi in un unico organismo ambientale.
E’ il territorio che offre ( questo è un dato acquisito in laboratorio), la migliore aria d’Europa. In base ad uno studio effettuato nel Parco nazionale della Sila, in Calabria, precisamente a Tiriolo, nel catanzarese, si respirerebbe l’aria più pulita d’Europa. Questo è quanto emerge dalle ricerche effettuate nel Laboratorio Nanodiagnostics di Modena.
Una ricerca che rappresenta certamente un valore aggiunto alla Sila, un territorio da preservare, valorizzare e amare, sempre di più in un mondo in cui l’inquinamento atmosferico ha prodotto e produce giornalmente sofferenze continue e preoccupanti per la salute del cittadino.
La notizia non è da ritenersi di poco conto se si considera che le analisi hanno rilevato scientificamente che l’aria presente in quell’area è addirittura più pulita di quella delle Isole Svalbard, vicino al Polo Nord”. I campionamenti dell’aria furono effettuati utilizzando appositi filtri che trattenevano la polvere. Questi a loro volta venivano osservati sotto un microscopio elettronico a scansione costosissimo, dotato di un sensore di microanalisi a raggi X che permise di identificare i granelli di polveri sia per la morfologia che per la composizione chimica. Sarebbero questi fatti più che sufficienti per promuovere l’immagine della nostra terra, per confezionare un prodotto turistico in cui la natura domina prevalentemente sull’offerta, composta da altre meraviglie artistiche, storiche e culturali.
Alle “deliziose condizioni ambientali esistenti” citate dagli scrittori antichi, a mettere in risalto ancora di più l’immenso patrimonio che madre natura ha voluto benevolmente donare ai calabresi, si annovera anche il New York Times. Il giornale statunitense ha designato per l’anno 2017 la Calabria tra le 52 mete turistiche imperdibili, unica regione italiana in lista.
Anche il termine Calabria racchiude un significato enorme. Il termine viene dal greco “Calos” buono e “rheofluo” ovvero Brjo, che vuol dire emanare o scaturire. E sono stati gli antichi greci che di qui passarono a chiamarla così, per la grande abbondanza di cose buone e necessarie all’uomo che in essa spontaneamente si trovavano. In Calabria troviamo i piatti migliori d’Italia, realizzati secondo la migliore dieta mediterranea, elevata a bene immateriale dell’umanità.
Ma la Calabria non è solo meraviglia, splendore ed emozione. E’ anche terra di forti contraddizioni, di calamità e atavici disagi, come ricordano scrittori, poeti e visitatori.
La calabria, capolavoro raggiunto per opera e impegno del Creatore ma sopraffatta dall’intervento del diavolo.
A tal proposito ritornano in mente le riflessioni di Leonida Repaci che riportiamo integralmente:
“Il Signore fu preso da una dolce sonnolenza, in cui entrava il compiacimento del creatore verso il capolavoro raggiunto. Del breve sonno divino approfittò il diavolo per assegnare alla Calabria le calamità: le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, le fiumare, le alluvioni, la peronospera, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorta Società, la vendetta, l’omertà, la violenza, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.
(Leonida Rèpaci
A queste considerazioni aggiungiamo qualcosa di nostro.
Bella e amabile Calabria, afflitta e deturpata anche da una classe dirigente inetta, incapace, resa inamovibile da qualsiasi sisma e cataclisma, partorita e protetta da una classe politica altrettanto impreparata e improvvisata. Se il merito, l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza dovessero rimanere sull’uscio del potere decisionale, la Calabria, quella bella e splendente, sarà destinata a perdere la sua luce, spianando la strada a quel diavolo che ha preso il sopravvento quando il talento e la creatività tentavano di recuperare un pò di energia, impegnata a costruire le bellezze naturali della, Calabria. (Franco Garofalo)