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Autostrada completata: l’annuncio c’è, ma il risultato manca

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Non sappiamo quale strada abbiano percorso i nostri saggi governanti nazionali per annunciare al Paese intero ( compreso il Savuto) che l’ A3, come promesso dall’allora Presidente Matteo Renzi, sia stata completata. Non abbiamo cognizione dove soggiornino le menti di quei politici locali che esultano di fronte al risultato annunciato ma non raggiunto. L’annuncio c’è, ma il risultato manca.

     Noi che percorriamo quotidianamente i segmenti autostradali che da Piano Lago conducono ad Altilia o alla città Bruzia , tratti a pieno titoli inseriti nei percorsi  dell’ A3, abbiamo una percezione diversa sia come semplici utenti che come conduttori di veicoli: deviazioni, unica carreggiata, rallentamenti evidenziano il disagio in corso d’opera che nessuno ancora ha rimosso e che non può rimuovere perché gli interventi che si richiedono sono complessi e postulano tempi di realizzazione non indifferenti. Il tratto autostradale Piano Lago – Altilia è un continuo susseguirsi di viadotti, ponti che congiungono alture differenti e che la loro sommatoria costituisce l’insieme del tratto autostradale che attraversa la valle del Savuto: dimenticata, emarginata e irrisa dalle politiche regionali e nazionali.

La valle del Savuto, sventrata dalle smisurate opere che hanno interessato la incompiuta strada che avrebbe dovuto condurre da Piano Lago a Catanzaro, attraversata da un’autostrada che tale non può essere definita perché il tempo e l’usura ne hanno ridotto l’utilizzo delle due corsie di marcia ed il limite di velocità, è sempre di più posta ai margini del nostro Paese con gravi pregiudizi sul piano della crescita e dello sviluppo. Si riconosca pure il miglioramento del percorso autostradale avviato da anni dai governi che si sono succeduti, ma si riconosca a tutti la grave responsabilità di aver abbandonato il territorio al suo precario destino, reso sempre più debole a causa di interventi strutturali abbozzati, avviati o rimasti incompiuti.

L’attesa continua, gli annunci si sprecano e la speranza si affievolisce sempre di più di fronte ai toni trionfalistici che non si collimano con la realtà che vivono gli utenti del Savuto. Chiamiamola pure autostrada, definiamola pure A2 Mediterraneo ma si sappia che il Savuto non è terra straniera, ma un territorio che ha il diritto di essere salvaguardato, tutelato e possibilmente valorizzato.