Le truffe ai danni degli anziani sono in aumento in tutto il paese, sfruttando l’ingegno dei truffatori che usano la tecnologia e la psicologia per colpire le vittime più vulnerabili
“Mamma, ho lasciato il cellulare a casa. Contattami a questo numero solo via WhatsApp”. Così inizia una delle truffe telefoniche più diffuse, che gioca sui sentimenti e sulla fiducia delle vittime. Il modus operandi è semplice ma efficace: una volta in possesso del numero di telefono della vittima, i truffatori contattano il bersaglio fingendosi un familiare in difficoltà. Utilizzando l’intelligenza artificiale, possono persino clonare la voce del presunto parente, recuperata dai social media o da messaggi vocali. Questo stratagemma, combinato con la pressione emotiva e il panico, rende facile cadere nella trappola. In tutto il Paese, le truffe ai danni degli anziani sono in continuo aumento e stanno assumendo forme sempre più varie. Tali raggiri possono avvenire in diversi contesti, utilizzare modalità molteplici e coinvolgere una gamma di soggetti, inclusi anche individui particolarmente esperti. Si va dai tentativi di truffa che avvengono direttamente presso le abitazioni, tramite telefonate o attraverso internet, fino a quelli che si verificano per strada. Le cronache locali riportano sempre più frequentemente casi di malfattori che approfittano della buona fede, in particolare, delle persone anziane. Diventa quindi fondamentale saper riconoscere le situazioni più pericolose e saper individuare rapidamente gli indicatori di un possibile tentativo di truffa, così da poter attuare i comportamenti più appropriati. E importante quindi fare molto in termini di prevenzione. Parallelamente, è essenziale offrire supporto alle vittime, guidandole nel percorso di denuncia del crimine, rafforzando la loro autostima e fornendo loro strumenti difensivi e maggiore consapevolezza per affrontare con maggiore sicurezza il futuro.
Esempi di truffe comuni:

- Falsi avvocati: I truffatori si spacciano per avvocati, sostenendo che un parente stretto sia coinvolto in un incidente stradale o in guai legali e chiedono soldi per una presunta “transazione” o cauzione. È importante ricordare che nessun avvocato serio chiede denaro per telefono.
- Truffe dei finti tecnici: Qualcuno si presenta come tecnico del gas o dell’elettricità, sostenendo di dover controllare i contatori. Una volta in casa, sottraggono denaro o oggetti di valore.
- La truffa del pacco: Un finto corriere chiama per consegnare un pacco destinato a un familiare e chiede il pagamento in contanti per sbloccare la spedizione. Spesso, la vittima non si accorge della frode fino a quando il parente non nega di aver ordinato nulla.
- Falsi operatori bancari: Tramite una telefonata, i truffatori fingono di essere impiegati della banca e affermano che ci sono transazioni sospette sul conto. Chiedono i dati personali o le credenziali bancarie, svuotando il conto della vittima.
- Truffa del codice WhatsApp: Una persona conosciuta invia un messaggio apparentemente innocuo con una richiesta di codice di verifica. In realtà, si tratta di un hackeraggio per accedere al profilo WhatsApp della vittima e contattare altre persone fingendosi lei.
Consigli per difendersi: Diffidare sempre di numeri sconosciuti o chiamate inaspettate. Non fornire mai dati personali o bancari per telefono. Non aprire la porta a sconosciuti che si spacciano per tecnici o incaricati. Contattare direttamente i familiari o le istituzioni citate dai truffatori per verificare la veridicità delle informazioni. Segnalare ogni tentativo di truffa alle autorità competenti.
La prudenza è l’arma migliore contro queste truffe, che mirano a colpire non solo gli anziani, ma chiunque possa essere ingannato con astuzia e raggiri.