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Coronavirus, attenzione alle notizie inventate, ingannevoli o distorte rese pubbliche. Possono creare altrettanti e seri danni alla salute del singolo e della collettività.

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Ci risiamo. Diversi esperti l’avevano annunciato che il pianeta sarebbe stato interessato  ai problemi provocati da uno dei trenta  virus appartenenti alla famiglia dei coronavirus, isolati per la prima volta nel 1965. Colpiscono  e provocano danni, non solo all’uomo, ma  anche agli animali domestici, uccelli, maiali, bovini. Provocano danni al sistema respiratorio, al sistema nervoso e gastrointestinale. Diverse ipotesi sono state avanzate sulla sua diffusione. Sappiamo che dal  31 dicembre 2019  la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan aveva per la prima volta inviato una segnalazione all’OMS  con la quale  comunicava all’agenzia di avere registrato in tutta la provincia di Hubei un rilevante numero di casi di polmonite derivanti da cause ignote.

La propagazione di quello che verrà denominato 2019-nCoV era cominciata verso la metà del mese (mentre i primi casi di persone che mostravano i sintomi del contagio erano stati individuati già l’otto dicembre) e per la prima volta veniva determinata la sequenza genomica del virus. Le ricerche sono proseguite e la National Health Commission (NHC) cinese ha scoperto la trasmissibilità da essere umano a essere umano del coronavirus.

Quello che si sa spaventa ma sono le incognite che provocano maggiori preoccupazioni. Si teme che l’epidemia possa espandersi in modo globale e per questi motivi i governi stanno predisponendo piani, strategie, per evitare che il Virus possa diffondersi nei vari territori.

Se il virus è riuscito a contagiare l’uomo in Medio oriente potrà  farlo per il resto del pianeta interessato alla globalizzazione e agli scambi continui di interelazioni umane e sociali. Sarà solo un problema di tempo e gli Stati maggiormente colpiti non potranno che essere quelli in cui i sistemi sanitari e la cultura della prevenzione saranno più deboli e vulnerabili.

I governi e le organizzazioni mondiali saranno chiamati ad applicare misure che possano aiutare e sostenere i Paesi più deboli per prevenire la trasmissione, condividendo esperienze e conoscenze in attesa che approdi  nei vari Paesi il vaccino che comunque richiede tempi di ricerca (si parla minimo di un anno prima che possa arrivare sul mercato).

Intanto si apprende che diverse province e municipalità della Cina hanno reso noto che altri soggetti infettati dal nuovo Coronovirus hanno lasciato gli ospedali in cui erano ricoverati. Una notizia incoraggiante che non aiuta, comunque, a dipanare le perplessità che esistono sulla diffusione dell’ informazione cinese, ritenuta scarna e sovente inattendibile.  Sono in molti a pensare che il fenomeno sia ampio e preoccupante ma che non venga descritto nella sua vera dimensione. Si chiede maggiore conoscenza perché se è vero che non si debba diffondere allarmismo  è  altrettanto sostenibile che il fenomeno non potrà  essere affrontato in modo efficace se dovesse essere  sottaciuto e  sdrammatizzato.

Se il governo Cinese è arrivato a chiudere i cinema, se la Russia chiude i confini con la Cina, se l’OMS ha dichiarato emergenza, se i vari Paesi stanno attuando Piani e interventi per tentare di ridurre l’espansione del fenomeno, tutto ciò  deve far riflettere tutti senza tuttavia ridimensionare o amplificare la dimensione del fenomeno.

Attenzione al Panico che può diffondersi attraverso  i social, attraverso la rete inserendo notizie false, tendenziose o fare ironie. Il rischio che si corre è di provocare seri danni di carattere umano, sociale ed economico.

Verificare sempre la fonte della notizia, da dove nasce, come si  apprende riportando dati certi e inconfutabili.

Questo per evitare che al problema esistente si sovrappongano effetti collaterali determinati non  solo dal Coronavirus, come la Polmonite, ma conseguenze dovute ad una pessima informazione da qualunque parte essa provenga. Perché  l’assenza di informazioni, di conoscenze reali del fenomeno e della sua pericolosità, o peggio ancora inventate, ingannevoli o distorte rese pubbliche attraverso i social possono creare altrettanti,  seri danni alla salute del singole e della collettività.