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Addio ad un grande costituzionalista

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Con Stefano Rodotà la Calabria, il Paese intero perde uno dei migliori riferimenti culturali e umani. Uomo di grandi doti morali e civili, il prof. Stefano Rodotà si è distinto per il suo equilibrio politico e per la sua eccelsa preparazione in campo giuridico, fornendo un alto e prestigioso contributo verso l’affermazione dei diritti civili e verso lo sviluppo del moderno pensiero giuridico europeo e internazionale. Strenuo difensore della nostra Carta costituzionale, ha rappresentato un presidio di democrazia e di libertà per le diverse generazioni . I cosentini e i calabresi piangono la scomparsa del prof. Rodotà, l’eccelsa e illuminata mente di questa terra che con il suo raffinato pensiero di intellettuale, di docente, di presidente dell’ autorità garante per la protezione dei dati personale, di politico ha dato lustro all’intero Meridione, al Paese e alla sua Carta Costituzionale.
“C’è un impoverimento culturale che si fa sentire, la cattiva politica è figlia della cattiva cultura” e ancora “I temi di una vita sono i diritti, quelli individuali e sociali, perché è da quelli che si misura la qualità di una società”, “Viviamo in uno stato di diritto, ma nessuno ci crede”, ”Non c’è un giorno nel quale non abbia preso un libro in mano : sono le sue frasi, i suoi pensieri profondi che si rincorrono sui diversi articoli e sui social a commento della notizia. Frasi che sintetizzano l’impegno di una vita spesa in favore della cultura, della passione politica e della libertà.
Era nato a Cosenza il 30 maggio del 1933.
Un esempio per tutti coloro che lottano per un mondo migliore, al di là delle singole appartenenze politiche