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A distanza di vent’anni l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Rogliano non è stata capace di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico. Ancora oggi viene utilizzata la variante generale al Piano di Fabbricazione approvata dalla amministrazione di allora “Stretta di Mano”.

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A distanza di vent’anni l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Rogliano  non è stata   capace di dotarsi di un  proprio Piano Strutturale. Ancora  oggi  viene utilizzata la variante generale al Piano di Fabbricazione adottata dalla   amministrazione di allora “Stretta di Mano”, guidata dal  sindaco Franco Garofalo. Le linee indicate dall’esecutivo “Stretta di Mano” e impresse   nella  variante generale al PDF , elaborata dalla coalizione ” Stretta di Mano”,  hanno  consentito di pianificare lo sviluppo edilizio del territorio in modo armonico  e coerente con le vocazioni dello stesso.

Simona Mancuso                                                                           Ida Paola Cerenzia

  Sul piano dello sviluppo edilizio, quindi,  le amministrazioni comunali che si sono succedute a Santo Stefano di Rogliano,     espressione dell’Arcobaleno,   non sono state capaci di incidere sullo sviluppo del territorio, di fornire  nuove linee di indirizzo, di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico  in cui delineare le identità culturali , le scelte strategiche di sviluppo, al fine di tutelare l’integrità fisica ed ambientale del territorio,  per come sancito dalla legge regionale risalente a circa vent’anni fa.

Ancora oggi, quindi,  l’amministrazione comunale di Santo Stefano di Rogliano,  espressione dell’Arcobaleno, per rispettare i  limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati, nonché rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi per le  aree destinate all’edilizia pubblica e popolare,  si avvale della variante generale al PDF, adottata dall’amministrazione comunale, rappresentata allora  dalla maggioranza “ Stretta di Mano”.

 

Le successive amministrazioni, espresse dalla maggioranza denominata  “Arcobaleno” in questo ventennio, in assenza del Piano strutturale o di altri strumenti urbanistici, si sono privati, per  propria scelta, di fornire   indirizzi e strumenti al fine di  contribuire  a promuovere sviluppo, salvaguardando l’ambiente circostante.

 La legge regionale della Calabria,  risalente ad un ventennio addietro, obbligava e obbliga  i Comuni   a dotarsi di un Piano Strutturale comunale e a pubblicare sui relativi albi pretori gli strumenti vigenti oppure in itinere.

Nessuna notizia compare sul portale istituzionale in ordine al Piano strutturale Associato né tantomeno per altri strumenti urbanistici , sostengono i consiglieri comunali del gruppo consiliare ” Comune in Comune” che al riguardo hanno interrogato la Sindaca e l’assessore al ramo sul delicato argomento, più volte sollevato in Consiglio dagli stessi consiglieri comunali di opposizione.

Preso atto che, a distanza di un ventennio dall’approvazione della Legge regionale, il Comune di Santo Stefano non ha ottemperato alle norme previste dalla Legge regionale e che gli annunci e le promesse  fatte in Consiglio comunale in questi anni sull’ adozione del PSA , sono caduti nel vuoto e che  sul delicato argomento si registra una indifferenza politica istituzionale  da parte dell’amministrazione comunale che omette di pubblicare sul sito istituzionale  gli strumenti urbanistici vigenti ed in itinere, i componenti del gruppo consiliare  di Comune in Comune, coordinato da Ida Paola Cerenzia e composto dai consiglieri comunali Simona Mancuso e Franco Garofalo, hanno rivolto alla Sindaca e all’assessore al ramo, un’ennesima interrogazione per sapere:

1-   Quali siano ancora gli ostacoli da superare affinché il Comune adempi   ai dettati della legge R. risalente al 2002;

2-   Se esiste ancora da parte di questa  amministrazione comunale la volontà politica e istituzionale di dotarsi di un Piano Strutturale associato,  atteso che, a distanza di moltissimi anni dalla sua “ideazione” , già ritenuta monca per  il mancato e diretto  coinvolgimento dei Comuni limitrofi, Mangone e Rogliano, debba essere definitivamente sepolta per  palese incapacità dimostrata nel gestire il territorio e l’ambiente;

3-       Se sul delicato argomento le SSVV non avvertano la necessità di  riservare un’apposita  seduta consiliare affinché il democratico organismo eletto dai cittadini, possa determinarsi in merito.

 I consiglieri comunali  hanno chiesto   che l’  interrogazione venga pubblicata  sul  portale istituzionale del Comune e che la risposta   venga fornita direttamente in aula.