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L’opposizione consiliare di Santo Stefano contesta alla Sindaca di aver convocato il Consiglio in modo difforme alla richiesta avanzata dai due terzi dei consiglieri. Scelta frutto dall’imperante “infantilismo politico e culturale”

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Consiglio comunale in presenza,  al freddo e al gelo,   irrispettoso delle norme anticovid, fortemente contestato dall’opposizione perchè convocato, peraltro,  dalla Sindaca in modo del tutto  difforme dalla richiesta avanzata dai due terzi dei consiglieri comunali. Il gruppo d’opposizione “Comune in Comune”  aveva richiesto  di tenere la seduta consiliare da remoto in rispetto  ai suggerimenti forniti dalla stessa amministrazione di  evitare assemblee pubbliche.  La  minoranza consiliare,   per agevolare il compito organizzativo della seduta on line, aveva  fornito alla Sindaca, Lucia Nicoletti,    finanche  il link da utilizzare per ottenere il servizio e l’assistenza gratuita.

La scelta di tenere la seduta in presenza, con le porte d’ingresso spalancate, in pieno inverno, in contrasto con le regole suggerite per  contenere la diffusione del Virus,  è stata subito  bollata dalla minoranza, guidata da Ida Paola Cerenzia e costituita dai consiglieri, Simona Mancuso e Franco Garofalo,  come effetto dell’infatilismo “politico e culturale”,  reso palese con queste scelte  intraprese dall’amministrazione: la  scelta imposta dalla Sindaca di tenere il Consiglio  nel salone di Calabria verde di Piano Lago, contrariamente a quanto richiesto dai due terzi dei consiglieri,  conferma la “rozza visione” che  emerge   nell’esercizio del   potere locale, non affinato al rispetto delle  minoranze  e della  trasparenza in generale.

Ida Paola Cerenzia

All’attento osservatore , infatti,  non sfugge- sostengono i consiglieri di opposizione-   che il salone consiliare dove si  “impone” di  svolgere la seduta odierna del consiglio,  risulta privo di finestre o di aperture alte che possano garantire, in tempi di Pandemia,  una pur minima  ventilazione  capace di  garantire il ricambio dell’aria, riducendo  il rischio della diffusione del Coronavirus. Per  arieggiare il   salone, privo di  sistemi  di ventilazione,   si impone  che le porte  di ingresso e di uscita  rimangano  spalancate sottoponendo così  le persone   presenti nel salone  a sostenere il peso delle  sofferenze provocate dalle basse temperature   registrate dalle colonnine di mercurio e dall’alta percentuale di umidità presente nell’ambiente.   Le  persone dotate di  buona capacità  di osservazione   notano ancora ” che non esistono percorsi da rispettare  al fine di regolare il flusso delle persone  che accedono  nel salone; non esistono,  neanche,   adesivi per pavimenti che rappresentano strumenti preziosi per rispettare il distanziamento fisico”.

Simona Mancuso

I posti a sedere non sono  preventivamente assegnati e tra gli stessi consiglieri  non è possibile rispettate le norme sul distanziamento fisico. Gli spazi,  tra le   sedie   e la parete divisoria,

Momento della seduta consiliare

  è ridotto e il consigliere che  avesse necessità di spostarsi temporaneamente   si vedrà   costretto ad infrangere la norma sul distanziamento. All’osservatore sveglio non sfugge,  ancora,   che il salone  risulta    sprovvisto di microfoni ed i consiglieri comunali  presenti all’appello,   per farsi ascoltare,   debbano aumentare il tono della voce incrementando la produzione   e lo  spargimento di goccioline di saliva  potenzialmente contagiose.

   In questo clima freddo, costellato dai  timori per la pandemia,  inizia la seduta  del consiglio,  convocato  dalla Sindaca in modo difforme da come era stato richiesto dalla minoranza consiliare. Il gruppo consiliare di Comune in Comune aveva fornito alla Sindaca, perfino, un link da utilizzare per tenere la seduta consiliare on line ed evitare  questo  “teatrino”- sostengono i consiglieri di minoranza-  che mette in scena l’infantilismo politico e culturale diffuso nella compagine che regge le sorti della Presidente ff del Consiglio,  individuata per statuto nella figura del Sindaco.

 Sarà proprio la Sindaca nelle funzioni di Presidente ad aprire la discussione , ribadendo, contraddicendo  l’evidenzia dei fatti registrati,  di aver “rispettato nei minimi particolari  le regole anticovid”  per  poter svolgere nella sede individuata  il  consiglio comunale in presenza” .

Il gruppo di minoranza che  assiste in piedi alla seduta,   di fronte alle “inesattezze” annunciate,  sbotta e tramite  la capogruppo consiliare di Comune in Comune, Ida Paola Cerenzia ( video)   contesta la sindaca di non aver ottemperato a quanto  richiesto dal gruppo di minoranza, vale a dire di convocare il consiglio on line  per onorare le norme anticovid. La capogruppo dell’opposizione elenca  le  gravi  deficienze riscontrate nel protocollo che detta le norme anticod ( tra cui il mancato tracciamento) e    sottopone al consiglio  la mozione  finalizzata a  rinviare l’odierna  seduta consiliare  e procedere a  riconvocare la seduta  da remoto per come  richiesto dal gruppo consiliare di opposizione nella nota di convocazione, sottoscritta dai consiglieri di minoranza. Che rammenta la capogruppo si è fatto carico, perfino, di inviare un link al quale fare riferimento per ottenere, perfino, il servizio e  l’assistenza gratuita.

I  gruppo consiliare d’opposizione,  in segno di protesta,  resta in piedi,  non prende posto nell’area riservata ai consiglieri. Sta  all’esterno del perimetro loro  riservato  in attesa che i consiglieri si esprimano sulla mozione d’ordine avanzata dalla capogruppo consiliare Ida Paola Cerenzia e sottoscritta dai consiglieri del gruppo, Simona Mancuso e Franco Garofalo.

A questo punto interviene la Sindaca che sottopone al Consiglio la mozione. Un metodo inedito e assurdo contestato dal gruppo di minoranza che  pretende di discutere la mozione come previsto dalle norme statutarie.

La Sindaca è  costretta così a dare la parola ai consiglieri comunali.  Anche  questa circostanza viene ripresa dall’opposizione consiliare che accusa la Presidente del Consiglio di  essere inadeguata a gestire la massima assise democratica del paese, rappresentata appunto dal Consiglio comunale.

La mozione viene respinta dalla maggioranza  e la  minoranza consiliare, coerentemente alla richieste avanzate a tutela della salute pubblica,  abbandona la seduta,     allontanandosi da quel  tetro,  freddo    habitat, tanto caro alla sindaca,   alla sua maggioranza e perchè no, anche al Virus che  dagli assembramenti pubblici trae  linfa per muoversi e moltiplicarsi.

Link  video    https://www.facebook.com/Comune-in-comune-Santo-Stefano-di-Rogliano-2346832595642021/videos/243906217356383