Oggi, 19 luglio, segna il trentunesimo simo anniversario della strage di via D’Amelio, un evento che ancora oggi lascia un segno indelebile nella storia del nostro Paese. In quel tragico giorno, il giudice Paolo Borsellino perse la vita insieme alla sua scorta, composta da coraggiosi uomini e donne quali Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Questi eroi hanno sacrificato le proprie vite nel tentativo di contrastare la morsa delle mafie, dimostrando un impegno straordinario nella difesa della giustizia e della legalità del nostro Paese. Rammentiamo sempre che le mafie, le organizzazioni criminali prosperano sempre nell’ombra dell’indifferenza e dell’inerzia, pertanto, ognuno di noi ha il dovere di essere parte attiva nella lotta contro questa piaga sociale, di lottare con coraggio e determinazione per difendere, in ogni luogo la legalità, la trasparenza e il rispetto dei valori umani e civili.
La figura di Paolo Borsellino incarna un simbolo di coraggio e integrità, un uomo che ha sempre rifiutato di piegarsi alle minacce e alle intimidazioni delle organizzazioni criminali. La sua determinazione a combattere il fenomeno mafioso con lucidità e dedizione ci offre un insegnamento fondamentale sulla necessità di mantenere salda la nostra lotta contro qualsiasi forma di mafia e criminalità organizzata. Dobbiamo rimanere sempre vigili e non abbassare mai la guardia di fronte a un fenomeno che limita le libertà, soffoca la voglia di crescere e minaccia la civile convivenza.
Nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine e della magistratura, il dramma delle mafie non è ancora stato completamente debellato. Le mafie si adattano, mutano e si rigenerano nel male, rendendo il rischio di un ritorno al punto di partenza sempre presente. È essenziale che le comunità, le istituzioni democratiche, le associazioni e tutti coloro che credono nella legalità continuino a unire le forze e ad adottare strategie sempre più efficaci per contrastare e smantellare queste organizzazioni criminali che si annidano nelle parti più delicate del sistema, al fine di lucrare, corrompere e commettere crimini.
La memoria di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia ci spinge a riflettere sulla necessità di mantenere viva l’attenzione su questo problema. Solo attraverso un’azione collettiva, una volontà politica ferma e un sistema giudiziario robusto possiamo sperare di costruire una società più giusta e sicura per tutti. Nella giornata odierna le scuole, i canali TV, radio e web, giornali associazioni dedicheranno molti spazi all’eccidio per ricordare, riflettere sulla giustizia, sulla legalità, sulla lotta alla criminalità e alle mafie di qualsiasi genere. Tutto ciò per mantenere viva la memoria e l’importanza di questo tragico capitolo della storia del nostro Paese, parlandone in ogni luogo istituzionale dove si lavora per difendere i valori che stanno alla base della convivenza civile. Lo scopo sarà quello di mantenere in vita il sacrificio e la lotta alla mafia.
L’eredità di Paolo Borsellino ricorda a tutti Noi che il coraggio e la determinazione sono potenti strumenti nella lotta contro le mafie. Dobbiamo portare sempre con noi il suo esempio e sostenere la causa per cui ha sacrificato la sua vita, continuando la sua battaglia affinché la giustizia e la legalità prevalgano sul crimine e sulla violenza. Solo così potremo onorare la memoria di Borsellino e di tutte le vittime della mafia, fornendo un contributo significativo verso la costruzione di un futuro in cui il potere della criminalità organizzata sia finalmente sconfitto dalla forza della legalità e dall’unità della società.
Ricordiamoci sempre che le mafie prosperano nell’ombra dell’indifferenza e dell’inerzia, pertanto, ognuno di noi ha il dovere di essere parte attiva nella lotta contro questa piaga sociale (dalla redazione www.ecodellavell.it)
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