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“Restanza” e “ritornanza”: le sfide che attendono la Calabria di Francesco Garofalo

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Riflessioni sulla Nostra Terra e le sfide dell’Emigrazione, partendo dalla scritta dialettale ” Ricoglitevi” .

In un momento in cui la Calabria cerca di superare le sfide per decollare e superare l’emigrazione, è opportuno distogliere l’attenzione dalla “Questione meridionale” che continua a incombere senza soluzione e da qualsiasi accusa politica rivolta allo Stato centrale. Rischiarare l’orizzonte di osservazione ci permette di esaminare i cambiamenti che hanno segnato questo ultimo secolo, cogliendo gli aspetti che hanno ridefinito alcune realtà del Sud. Questi territori, per quanto riguarda sviluppo economico e conservazione ambientale, nulla hanno da invidiare a regioni settentrionali. La Calabria si è trasformata, mutando la propria cultura e la struttura sociale. Le istituzioni universitarie e i giovani intraprendenti degli ultimi decenni sono stati artefici di questo cambiamento, malgrado le resistenze radicate nel tessuto stesso della società.

È innegabile che la Calabria abbia sempre presentato una dualità sociale: da un lato, una percentuale rilevante di “intellettuali”; dall’altro, un’analogamente alta percentuale di analfabetismo. Questa disuguaglianza ha indotto molti intellettuali a lasciare la regione, per dare voce alla loro conoscenza, spesso trascurata in questo territorio. In sintesi, l’emigrazione intellettuale ha alimentato la crescita di altre aree geografiche, ma ha anche lasciato la Calabria priva di nuove energie e sapere.

Storicamente, i grandi flussi migratori coinvolsero principalmente classi sociali svantaggiate, ad eccezione del periodo fascista in cui l’emigrazione fu bloccata, ma il fenomeno continuò in forme diverse durante le guerre e i conflitti. L’emigrazione costituì una risposta necessaria all’insostenibile povertà e miseria. Benché abbia separato famiglie, rappresentò un’inevitabile alternativa. Gli emigrati contribuirono allo sviluppo dei propri paesi d’origine tramite rimesse finanziarie e investimenti nell’edilizia.

Oggi, assistiamo a una nuova forma di emigrazione: quella intellettuale e non solo fisica. Entrambe impoveriscono la Calabria, trasferendo forza e talento altrove, a vantaggio di altre regioni e paesi in tutto il mondo. Proprio per questo motivo, nell’ottica di una rinnovata vitalità e di progresso, l’invito coinvolgente e appassionato “Ricoglietevi” è comparso sui muri dei nostri comuni. Questo termine dialettale, con il significato di “Ritornate”, si erge come richiamo affascinante e caloroso invito a quanti sono partiti. È il momento di fare ritorno, investendo le proprie abilità e passioni nella Calabria in evoluzione, destinata a trasformarsi in un luogo di opportunità e crescita. Contribuite a lasciare un’impronta indelebile qui, nella vostra terra d’origine, costruendo un futuro migliore per tutti noi.

È innegabile che accogliere questo invito comporti sfide, ma le istituzioni, a cominciare dalle organizzazioni regionali e comunali, devono sviluppare programmi in grado di scoraggiare l’emigrazione di competenze professionali e manodopera. Al contempo, devono agevolare il ritorno di coloro che desiderano investire le proprie abilità nella propria terra. Se la Calabria non investirà risorse per trattenere i giovani laureati nella regione e per applicare le loro conoscenze, competenze e meriti acquisiti, potrebbe perdere opportunità preziose.

Dobbiamo prestare attenzione ai professionisti calabresi che lavorano all’estero: i medici cubani svolgono un ruolo cruciale, ma non possiamo dimenticare i nostri medici, ingegneri, farmacisti, economisti, letterati e tanti altri che desiderano rientrare. L’invito “Ricoglietevi”, tracciato sui muri dei comuni, rappresenta un richiamo affascinante. Tuttavia, ora è tempo che le istituzioni si assumano la responsabilità di promuovere progetti concreti per garantire un ritorno effettivo. Anche se la Calabria procederà, potrebbe essere più lenta rispetto al suo potenziale energetico reale.

La Calabria, come molte altre regioni meridionali, possiede caratteristiche uniche. Anche con limitati investimenti pubblici, la sua bellezza naturale e l’ambiente si uniscono all’impegno di quanti scelgono di rimanere, lottando quotidianamente per far emergere idee e progetti innovativi. Spesso, questi individui si trovano a confrontarsi con una burocrazia che invece di sostenere le imprese, scoraggia gli investimenti.

La crescita della Calabria trova la sua forza nella sua bellezza naturale e nei giovani coraggiosi che sfidano gli ostacoli radicati nella realtà. Questi giovani affrontano la burocrazia e una politica antiquata che invece di promuovere investimenti sani, perpetua il clientelismo e il nepotismo a discapito del merito, delle competenze e delle iniziative imprenditoriali che costituiscono una crescita autentica. Questo impegno può riguardare sia coloro che scelgono di restare, sia coloro che desiderano farvi ritorno. Difendiamo con determinazione le inestimabili bellezze offerte dalla natura, mentre condanniamo senza esitazione coloro che tentano di deturpare il volto e l’anima di questa terra che amiamo. Francesco Garofalo