15 Gennaio: lunedì, sarebbe considerato il presunto Giorno più Triste dell’Anno? È spontaneo chiedersi il motivo per cui proprio il terzo lunedì di gennaio sia universalmente definito come il “giorno più triste dell’anno” e non un qualsiasi altro giorno. Tutto ha inizio da una presunta equazione matematica e dall’intuizione brillante di un docente dell’Università di Cardiff nei memorabili anni Duemila. Era il 2005 quando il Professor e Psicologo Cliff Arnall svelò, a suo dire, al mondo, tramite un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel, di aver individuato il giorno più triste dell’anno attraverso un’analisi incrociata di diverse variabili (che a breve vi sveleremo). Le variabili prese in considerazione sono:
- Le condizioni meteorologiche di gennaio, caratterizzate dalle giornate più fredde, piovose e con poche ore di luce.
- Il senso di colpa legato agli eccessi alimentari durante le festività natalizie e di Capodanno.
- La nostalgia del clima gioioso e festivo di Natale, con la consapevolezza che occorrerà un intero anno prima che esso ritorni.
- Il calo di motivazione personale e lavorativa subito dopo le festività.
- Il malumore e il malessere generato dal ritorno al lavoro e alla noiosa, pesante e stressante routine quotidiana.
Si tratterebbe comunque di una bufala, considerando quanto si legge. In realtà, si tratterebbe di uno scherzo, di una notizia inventata. Proprio così, nulla di più che una fake news creata nel 2005. Una trovata di marketing a beneficio del sito di viaggio che gli aveva commissionato “lo studio” con l’obiettivo di spingere le persone ad acquistare un viaggio nel momento in cui si sarebbero sentite più tristi. Mentre la presunta viene ripresa ogni anno dai media di tutto il mondo, l’Università avrebbe preso le distanze da Arnall per le sue posizioni antiscientifiche e infondate, specificando anche che lo psicologo avrebbe svolto nell’ateneo solo un breve incarico part-time in qualità di tutor fino al 2006. L’identificazione di questo ipotetico Giorno Blu sarebbe notevolmente più intricata. Si dovrebbe scegliere un ampio gruppo di individui che rappresenti diverse età, etnie e contesti socioeconomici. A ciascuno dovrebbe essere richiesto di assegnare un punteggio a ogni singolo giorno dell’anno, e alla fine quello che riceve il punteggio più basso si aggiudica il titolo di peggiore. Tuttavia, attenzione, il peggiore di quell’unico anno. Infatti, nei 12 mesi successivi, assumendo di utilizzare lo stesso campione di persone, le emozioni provate in un determinato giorno non sarebbero identiche a quelle dell’anno appena trascorso. Di conseguenza, il punteggio attribuito sarebbe diverso, influenzando la valutazione complessiva che darebbe a sua volta un giorno più triste dell’altro, differente rispetto al precedente. L’occasione comunque è buona per suggerire nel caso in cui si dovesse avvertire lo stato di malinconia, presunto o reale, di individuare iniziative capaci di contrastare ansia, malumore e negatività, compiendo una serie di piccoli gesti. Ad esempio, dedicare del tempo a se stessi e alle attività amate, ( fare una passeggiata con il cane, dedicarsi alla lettura, praticare danza, organizzare qualche iniziativa con amici…..), muoversi (non necessariamente praticando uno sport, ma anche con una iniziativa leggera), concedersi un piccolo peccato di gola e non concentrarsi sulle sfumature negative della propria vita, tenendo a mente che le prossime vacanze sono effettivamente distanti.
Per approfondire: https://www.corriere.it/tecnologia/23_gennaio_16/oggi-e-il-blue-monday-perche-il-giorno-piu-triste-dell-anno-e-una-fake-news-aebc9a9d-7864-422b-8e22-ac1912b45xlk.shtml?refresh_ce