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129.000 persone coinvolte: la situazione delle Tossicodipendenze in Italia nel 2022 – Prevenzione e consapevolezza per tutti di Idapaola Cerenzia

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Secondo gli ultimi dati del Rapporto Tossicodipendenze del 2022, pubblicato sul sito del ministero della Salute, sono oltre 129.000 individui dipendenti da sostanze sotto la cura dei Servizi pubblici per le Dipendenze in Italia. L’86% dei pazienti totali sono di genere maschile. L’eroina rimane la sostanza primaria più utilizzata, ma la sua preferenza diminuisce nel corso degli anni. Il rapporto evidenzia un cambiamento nel tipo di droghe responsabili della dipendenza, con la cocaina che diventa la sostanza principale nel 38,5% dei casi, mentre tra i giovani (under 25) la dipendenza dalla cannabis prevale in due casi su tre. Questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto tossicodipendenze 2022.Il Rapporto rappresenta l’analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema Informativo Nazionale per le Dipendenze (SIND) nell’anno 2022.

Il documento è uno strumento conoscitivo fondamentale per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale.

Per ulteriori approfondimenti consultare:

Commento: I preoccupanti dati sulle tossicodipendenze sottolineano l’importanza di affrontare questo fenomeno complesso con scienza e coscienza. È cruciale implementare un approccio integrato che comprenda prevenzione, trattamento e supporto sociale. La sensibilizzazione pubblica e l’educazione sulle conseguenze delle droghe, soprattutto tra i giovani in tenera età, facilmente vulnerabili ma non solo, sono fondamentali. Parallelamente, investire in programmi di riabilitazione accessibili e promuovere la ricerca per sviluppare terapie più efficaci può fare la differenza. Inoltre, è importante coinvolgere la comunità nella creazione di reti di supporto e nell’eliminazione della discriminazione associata alla dipendenza. La collaborazione tra autorità, professionisti della salute mentale e la società civile può contribuire a mitigare questo problema diffuso nel Paese. (Idapaola Cerenzia)